Caritas in veritate 8

(8) Un riassunto della Caritas in Veritate

(indice + sintesi)

 

Introduzione

Capitolo primo: il messaggio della Populorum progressio

Capitolo secondo: lo sviluppo umano nel nostro tempo

Capitolo terzo: fraternità, sviluppo economico e società civile

Capitolo quarto: sviluppo dei popoli, diritti e doveri, ambiente

Capitolo quinto: la collaborazione della famiglia umana

Capitolo sesto: lo sviluppo dei popoli e la tecnica

 

Conclusione

 

Lo sviluppo umano ha bisogno di Dio.

78. Dio è necessario all’uomo, e perciò è necessario allo sviluppo umano. Come diceva Paolo VI nella Populorum progressio, l’uomo non può gestire da solo il progresso perché non può fondare da solo un vero umanesimo. Lo sviluppo intiegrale è aiutato da un umanesimo cristiano, al servizio della carità e guidato dalla verità, mentre è ostacolato dalla ostilità ideologica a Dio e dall’ateismo indifferente. L’Amore di Dio  ci evita di diventare schiavi delle mode momentanee e ci sostiene nel laborioso impegno per la giustizia e lo sviluppo dei popoli, ci dà il coraggio di operare anche quando ciò che otteniamo è meno di ciò che desideriamo, perché Dio è la nostra maggiore speranza.

 

 

Lo sviluppo umano ha bisogno di cristiani che pregano. Auspicio finale della riunione della famiglia umana nella preghiera del Padre nostro. Citazione di San Paolo. Preghiera alla Vergine Maria.

79. Lo sviluppo ha pertanto bisogno di cristiani che pregano, consapevoli che l’amore nella verità non è un prodotto dell’uomo ma un dono ricevuto. Così si può rendere più degna la vita dell’uomo sulla terra, nella speranza che tutta la famiglia umana possa invocare Dio come Padre nostro.

Benedetto XVI conclude l’enciclica citando San Paolo (amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno) e invocando la protezione della Vergine Maria, Mater Ecclesiae, e la sua intercessione per ottenere la forza necessaria a realizzare quello sviluppo integrale di cui parlava la Populorum progressio, lo sviluppo di tutto l’uomo e di tutti gli uomini.

Con la tradizionale preghiera alla Madonna, con cui abitualmente si chiudono le encicliche, finisce la Caritas in veritate e finisce anche questo riassunto commentato, che spero possa essere di qualche utilità a qualche visitatore, e in ogni caso è servito a me.

Nella stessa speranza aggiungo qui di seguito un sintetico riassunto finale di ogni capitolo e, per aiutare il lettore a orientarsi nel testo dell’enciclica se volesse trovare velocemente un argomento in particolare, un “indice” dei paragrafi.

 

 

 

Introduzione

 

Nei paragrafi introduttivi Benedetto XVI illustra il concetto della carità nella verità, che è la via maestra della dottrina sociale della Chiesa,  e il rapporto irrinunciabile tra la carità e la verità. La carità della Chiesa non è un generico filantropismo umanitario perché nasce direttamente dalla Trinità, dall’amore tra le Persone di Dio, e si diffonde attraverso la Chiesa nella società contribuendo allo sviluppo del mondo. La dottrina sociale è proprio il modo corretto di diffondere quest’amore nella società e come tale ha sempre fatto parte della dottrina della Chiesa, anche se l’espressione “dottrina sociale” è relativamente recente.

 

1.     La carità nella verità come principale fonte di sviluppo.

2.     Veritas in caritate + caritas in veritate: concetti complementari.

3.     La carità senza verità è sentimentalismo.

4.     La carità senza verità è sostanzialmente irrilevante.

5.     La carità nasce dalla Trinità, è donata all’uomo e trasmessa al suo prossimo.

6.     Il criterio della giustizia. Carità > Giustizia.

7.     Il criterio del bene comune. La politica è un’altra forma di carità.

8.     L’importanza della Populorum Progressio.

9.     La dottrina sociale della Chiesa non ha soluzioni tecniche e non fa intromissioni politiche, ma serve la verità.

 

 

 

Capitolo primo: il messaggio della Populorum progressio

 

Nel primo capitolo Benedetto XVI tratta della Populorum progressio, l’importante enciclica sociale di Paolo VI sullo sviluppo umano, e ne attualizza l’insegnamento analizzando i problemi contemporanei che erano già sorti in quel momento storico. Il Papa lega inoltre questa enciclica agli altri insegnamenti di Paolo VI sullo sviluppo e approfondisce il concetto di sviluppo umano integrale, cioè uno sviluppo che riguarda l’intero ambito di ciò che è umano e l’intera totalità degli esseri umani.

 

10.  Leggere oggi la Populorum progressio: interpretazione alla luce della Tradizione.

11.  Legame della Populorum progressio con il Concilio Vaticano II. Carità non è mero assistenzialismo. Per uno sviluppo umano integrale serve una prospettiva eterna. Insufficienza delle istituzioni.

12.  Legame della Populorum progressio con la Tradizione preconciliare. Coerenza come fedeltà dinamica. Compito profetico dei Pontefici.

13.  Legame della Populorum progressio con il magistero complessivo di Paolo VI.

14.  La Octogesima adveniens. Utopie tecnocratiche VS utopie naturalistiche: entrambe separano il progresso dalla valutazione morale.

15.  L’Enciclica Humanae vitae e l’Esortazione apostolica Evangelii nuntiandi.

16.  Lo sviluppo umano è vocazione.

17.  Lo sviluppo umano non è automatico perché non dipende solo dall’uomo. La libertà responsabile.

18.  Il vero sviluppo umano è integrale, cioè riguarda ogni ambito umano e ogni persona umana.

19.  Lo sviluppo umano presuppone la carità fraterna. La globalizzazione e la ragione da sole non bastano.

20.  Persistenza dell’urgenza delle riforme chieste dalla Populorum progressio.

 

 

 

Capitolo secondo: Lo sviluppo umano nel nostro tempo

 

Nel secondo capitolo Benedetto XVI analizza i problemi contemporanei dello sviluppo che all’epoca della Populorum progressio non si erano ancora manifestati. Il Papa tratta in particolare della globalizzazione e delle sue conseguenze politiche, economiche, culturali, religiose. Inoltre approfondisce ulteriormente il concetto di sviluppo umano, che non è un semplice incremento delle risorse.

 

21.  Nuovi problemi rispetto ai tempi di Paolo VI. Il profitto non è il fine ma un mezzo. Serve una nuova sintesi umanistica.

22.  Non c’è più una divisione netta tra paesi ricchi e poveri. Elenco di responsabilità economiche e culturali.

23.  Fine del comunismo e dei “blocchi contrapposti” à necessità di ripensare lo sviluppo.

24.  All’epoca di Paolo VI: poca globalizzazione, ambito economico = ambito politico, poteri pubblici forti. Oggi: globalizzazione avanzata, commercio e finanza internazionali, poteri pubblici deboli à sussidiarietà.

25.  Delocalizzazione produttiva, diminuzione delle reti di sicurezza sociale, mobilità lavorativa, disoccupazione.

26.  Interazione culturale: dialogo e perdità dell’identità, pericoli opposti  eclettismo VS appiattimento, separazione tra cultura e natura. L’uomo ridotto a cultura senza natura è facilmente manipolabile.

27.  La fame nel mondo e metodi per superarla. Lo sviluppo dei paesi poveri può aiutare i paesi ricchi a uscire dalla crisi.

28.  L’apertura alla vita. La mentalità antinatalista si trasmette dai paesi ricchi a quelli poveri e condiziona anche gli aiuti allo sviluppo. Questa mentalità a lungo andare è un ostacolo allo sviluppo integrale.

29.  La libertà religiosa ostacola lo sviluppo. Fanatismo religioso e ateismo pratico negano la libertà religiosa. Dio garantisce lo sviluppo autentico, mentre ridurre l’uomo a frutto del caso lo limita. Incremento sviluppo. Supersviluppo economico / sottosviluppo morale.

30.  Collaborazione interdisciplinare. Interazione tra intelligenza e carità.

31.  Dimensione interdisciplinare della dottrina sociale della Chiesa. Serve un allargamento della ragione.

32.  L’economia deve basarsi su una visione integrale dell’uomo: i costi umani sono costi economici. Breve periodo e lungo termine. Ripensare l’economia e il modello di sviluppo attuale.

33.  Interdipendenza planetaria, opportunità e rischio. Dilatare la ragione.

 

 

 

Capitolo terzo: Fraternità, sviluppo economico e società civile

 

Il terzo capitolo dell’enciclica è di argomento prevalentemente economico. Benedetto XVI tratta della visione cristiana del mercato e di come la giustizia può realizzarsi nella logica economica, del ruolo degli operatori economici e delle loro responsabilità.

 

34.   La gratuità e il dono. L’illusione di autosufficienza e la sottovalutazione del peccato originale sono pericolose. Legame tra la speranza cristiana e la carità nella verità.

35.  Il mercato non è solo giustizia commutativa, ma anche distributiva e sociale. I poveri come risorsa del mercato.

36.  Il mercato non è cattivo di per sé ma lo diventa se gestito male. Il mercato non è mai culturalmente neutro. Necessario spazio per la gratuità e il dono.

37.  La giustizia non può essere posticipata rispetto alla produzione della ricchezza ma deve essere subito rispettata. Presenza di soggetti economici a fine non lucrativo. La globalizzazione, le tre forme di giustizia e il dono.

38.  Richiamo alla Centesimus annus: sistema tripartito mercato + Stato + società civile. La gratuità risiede naturalmente nel terzo ambito, ma deve essere presente anche negli altri due.

39.  Richiamo alla Rerum novarum: il binomio mercato – Stato non è più sufficiente. Necessarie forme economiche solidali aperte alla gratuità.

40.  Gestione aziendale e responsabilità manageriale. Stake-holders e share-holders. Responsabilità dell’investimento finanziario e della delocalizzazione produttiva.

41.  Significato articolato dell’imprenditorialità. Significato articolato dell’autorità politica.

42.  La globalizzazione: serve un orientamento culturale attento alla persona e alla trascendenza. Rischio ed opportunità.

 

 

 

Capitolo quarto: Sviluppo dei popoli, diritti e doveri, ambiente

 

Il quarto capitolo dell’enciclica è di argomento “ecologico”, posto che con questo aggettivo Benedetto XVI si riferisce non solo alle problematiche relative al rispetto dell’ambiente, ma anche a quella che egli chiama ecologia umana e attiene al rispetto dell’uomo per sé stesso, ad esempio in ambito sessuale o economico. Queste due forme di ecologia sono strettamente collegate.

 

43.  I diritti, senza doveri e slegati da un fondamento oggettivo, si trasformano in arbitrio e ostacolano la solidarietà universale.

44.  Problema demografico e sessualità. L’apertura alla vita è una risorsa, la denatalità è un problema.

45.  L’etica nell’economia. Abuso della parola etica. La vera etica economica rispetta l’inviolabile dignità della persona umana e il valore delle norme morali naturali.

46.  Area intermedia tra imprese profit e non profit: esempi. Occorre una configurazione giuridica e fiscale particolare.

47.  Gli aiuti allo sviluppo nei Paesi poveri. Sussidiarietà. Per evitare disfunzioni della cooperazione internazionale serve trasparenza sui fondi e sul loro uso.

48.  L’ambiente. La natura non è frutto del caso o del determinismo. Due errori opposti: neopaganesimo / tecnica. La natura è una vocazione. Giustizia intergenerazionale.

49.  Risorse non rinnovabili e solidarietà. Riduzione del fabbisogno energetico, redistribuzione planetaria.

50.  Alleanza tra l’uomo e l’ambiente. Chi usa delle risorse comuni ambientali non può scaricarne il costo su altri.

51.  Ecologia ambientale ed ecologia umana. La natura non è una variabile indipendente. Antinomia della mentalità contemporanea, che chiede di rispettare l’ambiente mentre non rispetta l’essere umano.

52.  La verità e l’amore sono prodotti da Dio e accolti dall’uomo. Essi indicano la strada verso il vero sviluppo.

 

 

 

Capitolo quinto: La collaborazione della famiglia umana

 

Nel poderoso quinto capitolo dell’enciclica sono trattati vari argomenti attinenti alle relazioni tra gli esseri umani e ai modi in cui essi possono aiutarsi gli uni con gli altri. In particolar modo il Papa spiega il rapporto tra la persona e la comunità, il rapporto tra l’unica natura e le diverse culture, alcune problematiche educative ed economiche. Benedetto XVI auspica inoltre una riforma dell’ONU che renda davvero efficaci le norme internazionali a tutela dei più deboli.

 

53.  Povertà e solitudine. Vicinanza e comunione. La relazionalità come componente dell’essere umano. La persona sta alla comunità come un tutto sta a un altro tutto.

54.  Trinità e relazionalità umana.

55.  Anche le culture e religioni non cristiane contribuiscono allo sviluppo, ma bisogna distinguere. Esempi di atteggiamenti negativi.

56.  Laicismo e fondamentalismo minacciano la partecipazione di Dio alla sfera pubblica, e ostacolano la collaborazione per lo sviluppo tra ragione e fede religiosa.

57.  Collaborazione tra credenti e non credenti. Benefici del principio di sussidiarietà.

58.  Sussidiarietà e solidarietà. Gli aiuti internazionali e il commercio dei prodotti dei Paesi in via di sviluppo.

59.  Cooperazione allo sviluppo e dialogo. Superiorità tecnologica ≠ superiorità culturale. Pluralismo di culture e legge morale naturale.

60.  L’aiuto allo sviluppo dei PVS è creazione di valore. Eliminare gli sprechi interni. Sussidiarietà fiscale.

61.  Educazione della persona. Turismo internazione: momento educativo (conoscenza culturale) o diseducativo (edonismo, turismo sessuale).

62.  Migrazioni e problematiche connesse. Necessaria collaborazione tra i Paesi di partenza e arrivo. Utilità economica e diritti umani dei lavoratori stranieri.

63.  Nesso tra povertà e disoccupazione. Significati di decenza del lavoro.

64.  Il ruolo dei sindacati. Problemi contemporanei. Distinzione tra sindacati e politica.

65.  Responsabilità del risparmiatore. Microfinanza, microcredito, difesa dall’usura.

66.  Responsabilità del consumatore.

67.  Riforma dell’ONU. Auspicio di una Autorità politica mondiale e di un grado superiore di ordinamento internazionale.

 

 

 

Capitolo sesto: Lo sviluppo dei popoli e la tecnica

 

Il sesto capitolo dell’enciclica è incentrato sul tema della tecnica e sui rischi della mentalità tecnicistica, che cioè crede di poter risolvere tutti i problemi dell’uomo attraverso la tecnica fino a poter ricreare l’uomo stesso.

 

68.  Libertà e dono, “io” costruito e “sé” ricevuto. Degenerazioni dello sviluppo dei popoli.

69.  Lato positivo della tecnica: realizza la vocazione allo sviluppo e il mandato biblico del lavoro.

70.  Ambiguità della tecnica, che può diventare la nuova ideologia. “Come fare” e “perché fare”. Libertà e responsabilità morale.

71.  Tecnicizzazione dello sviluppo.

72.  Tecnicizzazione della pace.

73.  Tecnicizzazione della comunicazione: apparente neutralità e sostanziale subordinazione a poteri economici e ideologici. Necessario un fondamento antropologico per i mass media.

74.  Bioetica: razionalità aperta alla trascendenza VS razionalità chiusa nell’immanenza. Necessario binomio di ragione e fede.

75.  La questione sociale è diventata questione antropologica. La lotta contro povertà e contro la cultura della morte è un tutt’uno.

76.  Riduzionismo psicologico e neurologico. Unità di anima e corpo. Sofferenza spirituale nelle società opulente.

77.  Lo sviluppo umano integrale ha bisogno di una dimensione spirituale.

 

 

 

Conclusione

 

Benedetto XVI conclude la sua enciclica sociale ribadendo l’importanza per lo sviluppo umano della presenza di Dio e invocando l’aiuto della Madonna.

 

78.  Lo sviluppo umano ha bisogno di Dio.

79.  Lo sviluppo umano ha bisogno di cristiani che pregano. Auspicio finale della riunione della famiglia umana nella preghiera del Padre nostro. Citazione di San Paolo. Preghiera alla Vergine Maria.


12 responses to “Caritas in veritate 8

  • nihilalieno

    Ti ho incatenato (già lo sai). Dunque… Bivigliano ter ci potrei forse pensare in primavera, però non posso prendere impegni, quindi vedi tu. E per le dieci cose, liberissimo! Sapevo che era poco probabile… non sei tipo da catenelle!

  • nihilalieno

    Ti ho incatenato (già lo sai). Dunque… Bivigliano ter ci potrei forse pensare in primavera, però non posso prendere impegni, quindi vedi tu. E per le dieci cose, liberissimo! Sapevo che era poco probabile… non sei tipo da catenelle!

  • noradlf

    Grazie, Claudio.
    Io sto finendo di leggerla in questi giorni ma non ho fatto un lavoro sistematico. Il tuo riassunto mi sarà prezioso.
    Buona giornata,
    Umberta

  • noradlf

    Grazie, Claudio.
    Io sto finendo di leggerla in questi giorni ma non ho fatto un lavoro sistematico. Il tuo riassunto mi sarà prezioso.
    Buona giornata,
    Umberta

  • poemen

    Grazie anche da parte mia per tutto il lavoro che hai fatto!
    Sono ancora fermo ai primi capitoli, ma i tuoi commenti mi saranno molto utili.

  • poemen

    Grazie anche da parte mia per tutto il lavoro che hai fatto!
    Sono ancora fermo ai primi capitoli, ma i tuoi commenti mi saranno molto utili.

  • ClaudioLXXXI

    Ah, lo sapevo! Il mio ottimismo non era infondato. Sono strasicuro che prima o poi, con il passare degli anni, mentre i figli crescono e le mamme imbiancano

    qualcuno leggerà questi post.

  • Lucyette

    Io, per intanto, ho cominciato a stamparmeli u_u

    (E’ un buon segno, suvvia! :P)

  • ClaudioLXXXI

    Ah, lo sapevo! Il mio ottimismo non era infondato. Sono strasicuro che prima o poi, con il passare degli anni, mentre i figli crescono e le mamme imbiancano

    qualcuno leggerà questi post.

  • Lucyette

    Io, per intanto, ho cominciato a stamparmeli u_u

    (E’ un buon segno, suvvia! :P)

  • piccic

    i figli crescono e le mamme imbiancano

    Hmm… Com’è difficile restare Padre? Mi fa pensare a Ratzinger, poveretto… 🙂

  • piccic

    i figli crescono e le mamme imbiancano

    Hmm… Com’è difficile restare Padre? Mi fa pensare a Ratzinger, poveretto… 🙂

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