Libri ottobre 2011

Catechismo della Chiesa cattolica, dello Spirito Santo & altri AA.VV.

Mi sono scaricato da vatican.va i pdf del catechismo in versione integrale e me lo sto leggendo, un po’ al giorno, sul mio lettore ebook.

Già.

Una cosa divertente che non farò mai più, di David Foster Wallace.

Io sono un grande ammiratore di DFW, ho pianto qualche lacrima quando ho saputo che si era ammazzato, e perciò quando ad agosto i grandi distributori hanno applicato una serie di super-sconti fantasmagorici – prima che entrasse in vigore il provvedimento del Soviet Supremo che stabilisce il limite legale del 15% di sconto sul prezzo di copertina, limite sulla cui opportunità ci sono state accese discussioni tra me e una certa blogger bibliotecaria di mia conoscenza – bene, quello è stato il momento in cui ho rotto il mio metaforico porcellino e ho approfittato del momento favorevole per comprare quanti più libri possibile di David Foster Wallace, tra cui appunto il suddetto.

Per inciso, la traduzione italiana è difettosa: il titolo originale era A Supposedly Fun Thing I’ll Never Do Again, ma l’abolizione dell’avverbio (= asseritamente, presumibilmente) provoca uno slittamento semantico che rischia di seppellire tutto il significato dell’opera.

ASFTINDA è il reportage giornalistico di DFW che partecipa a una crociera extralusso e poi descrive quello ha passato e quello che ha pensato. Detto così sembra poco, eppure è un libro meraviglioso e Wallace dà il meglio di sé, sia quanto a stile (l’umorismo, la totale padronanza delle subordinate incastonate nelle subordinate, la continua mescolanza tra registri linguistici di ogni livello – ho anche imparato parole di cui non sospettavo l’esistenza come “omeostasi”, “monologico”, “espletivo genitale”, “ectomorfico”, “melisma”, “ad naus”), sia quanto a contenuto. E chi ha letto Infinite Jest, ilmagnum opus di Wallace, scoprirà affascinato che questo libro ne è praticamente la fase embrionale.

Qui infatti DFW anticipa quelle folgoranti riflessioni sull’essere umano e sulla sua insoddisfacibilità a priori che avrebbe poi svolto alla enne potenza nel suo capolavoro: la crociera extralusso promette ai passeggeri una Soddisfazione Totale, un Piacere Supremo connesso alla totale passività – zero preoccupazioni, zero fatica, Non Fare Assolutamente Niente – che di fatto non è altro che una regressione allo stato prenatale. Ma la brochure mente, perché “la mia parte infantile è insaziabile – e anzi, la sua essenza, il suo Dasein o quant’altro, consiste proprio nella sua insaziabilità a priori. In risposta alla prospettiva di una gratificazione e un accudimento straordinari, la mia insaziabile parte infantile non farà che accrescere la soglia di soddisfazione fino a conseguire di nuovo la sua omeostasi di grave insoddisfazione”.

Impossibile non fare il paragone con lo stato di coloro che in Infinite Jest hanno sperimentato la visione del fatidico film di James Incandenza: la regressione allo status di feto, incapaci di interrompere minimamente il piacere supremo del guardare all’infinito la pellicola – che fa vedere quella Bellissima Mamma filmata con le speciali lenti sfarfallanti che imitano la visione neonatale – senza deambulare, senza mangiare, senza bere, senza cogitare, fino al decesso per consunzione.

Una vita senza dolore (perlomeno nel tempo, nell’eterna rincorsa tra piacere e insoddisfazione) è letteralmente impossibile. Il Piacere Assoluto coincide con la Morte.

Se a questo aggiungiamo che la madre di Deirdre, la bambina novenne che dà scacco matto in ventitré mosse a DFW, ricorda inquietantemente Avril Incandenza, e che il progetto commerciale di Winston il facchino giocatore di ping pong – La crociera del futuro è La crociera a casa. Per andare a fare la crociera extralusso nei Caraibi non devi muoverti da casa. Colleghi gli occhialoni e gli elettrodi e via. Niente passaporti. Niente mal di mare. Niente vento, niente scottature, niente coglioni dell’equipaggio. Viziatura Domestica Immobile Virtuale Totale” – sembra precisamente il famigerato Intrattenimento, allora non ci sono scuse: chi ha letto e amato Infinite Jest deve leggere anche questo libro.

Note.

Torre di cristallo, di Robert Silverberg.

Ottimo Silverberg d’annata. Ho il vago sospetto che Ronald D. Moore, quando ha ricreato Battlestar Galactica, abbia copiato si sia ispirato a questo romanzo: ci sono gli esseri umani artificiali tenuti in schiavitù, i “Nati dalla Vasca” (!), che nel futuro del XXII secolo anelano la libertà; c’è l’elemento religioso, il culto degli androidi verso il loro creatore Krug, dettagliatamente esposto nella sua teologia e nella sua liturgia; e c’è, alla fine, la ribellione violenta degli schiavi.

La religione degli androidi è una mescolanza di ebraismo, cristianesimo e buddismo. Silverberg assegna nomi evocativi ad alcuni personaggi: il figlio di “Dio-Krug” si chiama (Em)Manuel, e la sua amante Lilith. Degno di nota che mentre la maggior parte dei sintetici fa coincidere semplicemente Dio con Simeon Krug, l’essere umano che li ha inventati e che si è arricchito vendendoli, i più evoluti tra loro distinguono tra “l’idea di Krug il Creatore, Krug il Salvatore, Krug il Redentore”, e l’uomo concreto che “è solo una delle manifestazioni di quell’idea. E neppure la manifestazione più importante”.

Questa sarebbe una distinzione molto importante, ma purtroppo gli androidi non riescono a fare il salto intellettuale necessario e smitizzare completamente la figura dell’uomo Krug, vedendolo casomai come strumento immanente di un Creatore trascendente *. Evidentemente non conoscono questa storiella. L’illusione che Krug sia perfettamente buono e ami gli androidi e voglia concedere loro la libertà, distrutta di fronte alla scioccante constatazione della realtà (Krug è uno stronzo egoista che se ne fotte degli androidi e pensa solo a costruire la sua Torre di Babele di cristallo per lanciare messaggi agli alieni), porta nella conclusione alla furia del figlio rifiutato, alla rivolta mondiale degli androidi e ovviamente alla distruzione della suddetta Torre di Babele di cristallo.

Forse c’è un messaggio di Silverberg di messa in guardia nei confronti delle illusioni religiose, o forse semplicemente non si poteva raggiungere altrimenti il climax finale.

Comunque, un libro bellissimo.

Note.

*N.B. nel caso domani gli androidi li fabbricassero davvero: è meglio non pasticciare col DNA umano e clonazione e tutto quanto, ma se uno scienziato fabbrica un uomo “artificiale”, non è che lo ha creato: il vero Creatore è quello che ha creato il modello originale, nonché la materia le equazioni biochimiche e tutto quanto. Ogni androide è mio fratello.

Questa è l’acqua, di David Foster Wallace.

Io sono un grande ammiratore di DFW, ma questo non significa che debba automaticamente adorare tutto ciò che scrive. Il problema di questa antologia è che i) costa troppo per le poche pagine che la compongono, e infatti ho aspettato a lungo per comprarla approfittando di un super-sconto, ma vabbè questo è un problema editoriale ii) a parte il pezzo finale, che è la trascrizione del discorso tenuto per il conferimento delle lauree al Kenyon College il 21 maggio 2005, tutti questi racconti – che risagono agli esordi della produzione letteraria dell’autore – sono, come dire, Belli Però. Nel senso che pare proprio che DFW, all’inizio della sua carriera, dovesse a tutti i costi farsi notare e perciò concentrare in ogni paragrafo, ogni riga, ogni parola, inumani contorcimenti stilistici / eccedenza di parole semi-sconosciute / insomma manifestazioni di eccezionale talento, sì, Belli, Però il troppo stroppia. Prendi ad esempio il primo racconto, Solomon Fisherman: una storia d’amore e cancro scritta splendidamente, ma conclusa da un § così stilisticamente complicato da risultare incomprensibile, e infatti non ho capito come (se) finiva la storia, il che di fatto mutila la qualità della storia stessa.

Insomma un DFW ancora acerbo, consigliabile solo se uno vuole approfondire la storia letteraria dell’autore, altrimenti da lasciar perdere.

L’occhio del purgatorio, di Jacques Spitz.

Non so se tecnicamente si possano definire fantascienza la storia di un uomo che vede il futuro di ciò che lo circonda (le cose arrugginiscono e si dissolvono, le persone gli appaiono progressivamente come vecchi, cadaveri, scheletri, polvere) e la storia della guerra dell’umanità contro le mosche intelligenti, ma è comunque un ottimo volume.

Vanitas vanitatum et omnia vanitas.

Montedidio, di Erri de Luca.

Suggeritomi e datomi in prestito da persona che me ne ha parlato in termini entusiastici, si è rivelato una noia mortale. Non so se dipende da una mia idiosincrasia per le storie oleografiche sui vicoli napoletani e la gente che ci abita, o perché Erri de Luca (di cui non ho letto nient’altro) è proprio una palla. Sono riuscito a finirlo solo perché è molto breve.

Padrone della vita, padrone della morte, di Robert Silverberg.

Un altro Silverberg di buona fattura, anche se si perde un po’ verso la fine (l’imbarazzante deus ex machina degli alieni che Risolvono Tutto). Sovrappopolazione, eutanasia, eugenetica, controllo delle masse naturalmente a fin di bene: anche la persona con le migliori intenzioni, quando le si dà il potere assoluto di decidere chi ha una vita degna di essere vissuta e chi invece no, può sbarellare un poco.

Note.

Le fiabe di Beda il Bardo, di Joanne Kathleen Rowling.

È sempre un piacere tornare, anche se per poco, in quel magico mondo. Le fiabe sono belle. I commenti di Dumbledore sono bellissimi.

Alla luce del camino, di Aldo e Armando Caputo.

Un altro dei libri a 1 € comprati grazie a sissi2002 (grazie).

In sostanza ci sono questi due fratelli torinesi che si rinchiudono nel loro casolare di campagna e si leggono a vicenda cose che hanno scritto su argomenti vari ed eventuali, dalla morale di Robinson Crusoe (“riesce addirittura a distinguere l’inganno dei riti preteschi, mentre la vera profonda religiosità del singolo uomo che si confronta con l’Essere Supremo è l’unica ad assumere un significato rilevante” –  è una mia paranoia o c’è un vago sentore massonico?) all’apologia di quel grand’uomo di Massimiliano Robespierre, dall’etica kantiana applicata alla deontologia medica alla storia (leggenda nera?) del Malleus Maleficarum, eccetera eccetera.

Se uno vuole approfondire gli argomenti, può essere utile, ma lo stile non è particolarmente avvincente.

La casa degli invasati, di Shirley Jackson.

Ottimo libro di un’autrice che mi ripromettevo di leggere da tempo, una delle migliori variazioni sul tema “casa infestata” che abbia mai letto.

Molto ben costruito il personaggio di Eleanor, che probabilmente è sempre stato il fantasma della casa, essendo “uscita dal tempo” quando è morta.

Il petalo cremisi e il bianco, di Michel Faber.

Suggeritomi e datomi in prestito da persona che me ne ha parlato in termini entusiastici, si è rivelato ben presto una noia mortale. Lo stile didascalico (l’autore si rivolge direttamente al lettore e gli dice nota questo, fai attenzione a quest’altro) all’inizio era interessante, ma poi diventa esasperato e insopportabile, mentre la storia di questa prostituta dell’Inghilterra vittoriana che fa un uso spregiudicato del suo corpo ma ovviamente cela un animo così sensibile… yahwn… zzz… ronf. 985 pagine così non le reggo. Forse migliorava dopo, ma non lo saprò mai, l’ho mollato invocando il terzo diritto del decalogo di Pennac.


20 responses to “Libri ottobre 2011

  • FedericoFasullo

    Ho regalato a mia sorella proprio UCDCNFMP per il suo compleanno venerdì scorso. DFW è il signore dell'ansia, ne fa una ragione di vita, lo adoro. E poi prima o poi finirò anche io quel maledetto libro della Rowling ._. solo che io l'ho preso in eng, me lo sto facendo un po' per volta dizionario alla mano… nn sn così bravo damn.

  • Lucyette

    Erri De Luca va a persone: c'è chi lo ama incondizionatamente, e chi non riesce a sopportar lo stile.
    Io, di suo, ho letto solo Il peso della farfalla, e m'è piaciuto un sacco.
    L'ho prestato a mio padre, che l'ha letteralmente adorato.
    A mia mamma invece non è sembrato niente di che.
    Penso che sia uno di quegli autori che vanno a gusti: o ti piacciono alla follia, o non ti vanno proprio giù.

    Beda il Bardo è davvero bellissimo (più per i commenti che per le fiabe in sè…); infinitamente meglio riusciuto degli altri due libretti sul Quidditch e sugli animali fantastici, a mio modo di vedere! :-))

  • cecilia2day

    Confermo ciò che scrive Lucyette: Erri de Luca o lo si ama o lo si odia.
    Personalmente potrei dire di amarlo, senonché ho letto anch'io un solo titolo, e neppure di narrativa: la traduzione commentata (a mio parere splendida) dell'Ecclesiaste.

    Infinte Jest io l'avevo adocchiato, ma essendo periodo di parsimonia ho dovuto scegliere accuratamente e la sbirciata fra le pagine mi ha francamente smontato.
    Sarà un'impressione sbagliata, frutto delle sole recensioni lette, ma mi suona troppo, troppo sperimentale; quasi un libro che richiede di lavorare più che di entusiasmarsi.
    Cosa porta un lettore, al di là dell'essere onnivoro ed affamato, a provar gusto nel leggerlo…?

    (Intanto, ho messo su chiavetta Ritrattazioni e domattina in attesa delle lezioni lo attacco).

  • ClaudioLXXXI

    #1 Federico
    Il signore dell'ansia, LOL.
    C'è un pezzo nel libro in cui DFW descrive nei minimi dettagli lo scarico del water della cabina extralusso che gli hanno assegnato e poi dice che ha sviluppato la fobia di essere risucchiato egli stesso nel water e scaraventato "in un astratto nulla escrementizio".
    Un grande.

    #2 Lucyette
    Prima o poi gli darò un'altra possibilità…

    #3 cecilia
    Non è facile da spiegare.
    Infinite Jest è un libro particolarissimo, quasi crudele nel suo giocare con il lettore, geniale sia a livello formale – i salti avanti e indietro nel tempo, la molteplicità di punti di vista con rimandi interni a centinaia di pagine di distanza, l'uso delle note a fine testo (alcune cose più importanti per capire i segreti della storia sono nelle note) – sia dal punto di vista narrativo – la trama ruota intorno a un film creato da un regista geniale che è così bello da creare la Dipendenza totale, ne vedi pochi secondi e sei fottuto, non vorrai fare altro che riguardarlo all'infinito finchè muori.
    Attorno a questo nucleo si dipanano mille altre storie, il figlio del regista stella del tennis e cannabisdipendente, un drogato in recupero che ha inconsapevolmente rubato e venduto la cartuccia del film, un gruppo terroristico di separatisti quebechiani senza gambe che vogliono diffondere il film per distruggere il sistema politico nordamericano, eccetera.
    In tutto ciò ci sono alcune riflessioni sulla libertà, il piacere, la dipendenza da sostanze varie, la depressione (Wallace era clinicamente depresso), di profondità a dir poco notevole.
    Considera che per capirlo completamente (spero), per cogliere ogni risvolto della trama, ho dovuto leggerlo 3 (tre) volte. E ogni volta è stato un piacere. E probabilmente lo leggerò ancora.

  • cecilia2day

    E' giusto che, prima o poi, gli dia una possibilità allora.
    Spero tanto di non perdermici, perché quel che me ne dici mi stuzzica anche… ma le lotte per capire cosa accidenti succede in un libro ora come ora non le reggo.

  • anonimo

    Ciao Claudio, 

    Una domanda: Che lettore e-book hai? Vorrei comprarmi uno e mi piacerebbe il suggerimento di un lettore onnivoro come te!

    Saluti, Juan Francisco

  • anonimo

    Ciao Claudio,
    qualche anno fa, mentre preparavo un esame che non ho mai superato, bighellonavo nella sezione narrativa della biblioteca. Mi è rimasto attaccato alle mani, quasi per caso, Infinite Jest. Non sò spiegarti quanto abbia adorato quel libro: è stata una voragine che mi ha risucchiato. La mia tana del bianconiglio! 
    Ora allungherò un pochino il mio fileDeiLibriDaLeggere.txt che penzola sul mio desktop aggiungendo  UCDCNFP e, quando sarò riuscito a leggerlo, ti ringrazierò.
    Domandona da unmilionedidollari: ma tu veramente riesci a trovare il tempo di leggere 11 libri al mese??? Ti supplico: svelami il tuo segreto.

    JacopoG

  • ClaudioLXXXI

    #6 Juan Francisco, ciao! (come va in Ecuador?)
    Ho comprato qualche mese fa questo lettore, un Intreeo LCD 5, una marca italiana che non conoscevo (ma non sono poi così geek). Cercavo qualcosa che mi garantisse a prezzo non altissimo le due funzioni base lettura di libri & visione di file video.
    (Lucyette mi sta facendo notare in diretta skype che un buon lettore è usato solo per leggere i libri, perchè ha lo schermo fatto in un certo modo per non stancare la vista; se ha lo schermo adatto anche a vedere video, vuol dire che la qualità della lettura libri è inferiore e stanca la vista)
    (mia risposta: pazienza, mica potevo comprarne due diversi)
    All'inizio ero entusiasta del prodotto: pagato 99 €, legge libri, foto, audio e addirittura i video con incorporazione automatica dei sottotitoli (per me che guardo tante serie straniere è ottimo).
    Adesso ne sono un po' meno  entusiasta, perchè già dopo poche settimane di uso
    1. il tasto SU si è incastrato e non funziona, posso ancora arrangiarmi andando GIU' e facendo il giro, però non è bello
    2. a volte, anzi sempre più spesso, apro un video e quello si impalla e devo aspettare che il lettore si resetti da solo
    insomma ho il vago sospetto che il prezzo basso si giustifichi non con intenti di penetrazione di mercato ma semplicemente col fatto che hanno usato materiale scadente, insomma mi sa che m'hanno fatto la sòla
    Peraltro ci sono 2 anni di garanzia e ho conservato lo scontrino, quando (non se, quando!) dovrò andare a cambiarlo vi informerò sull'esito della mia battaglia per i diritti del consumatore…

    #7 JacopoG
    anzitutto massima solidarietà per l'esame mai superato. Ti sono emotivamente vicino: ho istantaneamente pensato a Civile 2, esame odiatissimo e rimandato per anni, infatti è stato l'ultimo che ho dato.
    (odiatissimo non per la materia, ma perchè non capivo e non capisco tuttora l'utilità per lo studente di portare un esame dal programma per il 90% uguale a un esame già sostenuto)
    Ah, Infinite Jest! Pensa che qualche anno fa, dopo averlo letto, avevo annotato da qualche parte una serie di appunti e ipotesi fantasiose su Quello Che E' Successo Dopo… (avrai capito che intendo)
    Infine, la risposta alla tua domanda è facile: a parte il fatto che sono oggettivamente molto veloce a leggere, passo circa 3 (tre) ore al giorno, ogni giorno, sui mezzi pubblici. Il tempo, purtroppo, non è un problema…

  • berlic

    "Torre di cristallo" l'ho trovato troppo didascalisco, superomistico e scoperto. Silveberg ha fatto molto meglio. Ti è piaciuto Shirley? Hmmm…dovrei trovare il coraggio, l'ho lì per collezione ma non è il mio genere.
    Invece ho appena finito "A dance with dragons". Wow. E' incredibile quante cose riesca a fare stare per aria contemporaneamenet JRRM. Adesso gli ci vorranno almeno otto libri per finire il ciclo…se non fa morire tutti subito (no, non credo che sia morto. No.).
    Nota a parte: sto leggendo Graham Greene (Fine del'avventura). Che scrittore immenso.

  • AlphaT

    Mi fate sentire strano, pian piano ho praticamente abbandonato la narrativa; e pure i saggi ultimamente… sempre a leggere su internet, il libro ne risente…
    Certo che almeno così mi evito le sole tipo 'sto petalo bianco…
    Perchè quando inizio un libro, smettere è un po' una sofferenza, e "vanno" tanti libri che…

    Cambiando argomento, credo di interpretare il pensiero di tutti dicendo che ci piacerebbe assistere al battibecco sul Provvedimento Sovietico.

  • ClaudioLXXXI

    #9 Berlic
    Shirley Jackson è autrice assolutamente da riscoprire. I racconti di "demoni amanti" (ovviamente il titolo italiano è totalmente fuorviante) sono folgoranti.
    Martin è un grande, ma forse in A dance il suo equilibrio da giocoliere soffre un po'… tutta la parte di Mereen l'ho trovata un po' troppo lunga. E quel personaggio, onestamente, spero sia morto – non perchè non mi faccia piacere, al contrario, sarebbe terribile, ma proprio per questo: come la vita vera.
    Graham Greene, assieme a Flannery O'Connor, fa parte di quegli autori che ogni tanto mi dico dovrei iniziare (mai letto niente) e poi mi dimentico. Oh beh. Se non in questa vita, nell'altra.

    #10 AlphaT
    Ci sono cose che agli esseri umani non è dato conoscere

  • anonimo

    Comunicazione di servizio:

    Attenzione, avviso a tutti coloro che hanno o hanno avuto, un blog su Splinder: è probabile che la piattaforma smetterà di funzionare, per cui i vostri blog andranno perduti o non saranno più raggiungibili. Se ci tenete a non perdere tutto, provvedete quanto prima a farvene una copia su HD, in seguito potrete eventualmente trasferire il tutto su altra piattaforma, o per lo meno tenervelo per ricordo…

    AleX

  • ClaudioLXXXI

    grazie della comunicazione, spero che non sia vero… vabè che salvo comunque regolarmente tutto su HD, ma trasferire tutto altrove è un lavoraccio che spero di evitare.

  • maturin

    Claudio, il trasferimento è relativamente facile utilizzando la piattaforma iobloggo.com. Consente l'importazione dei blog identici (a parte qualche tag non supportato) a quello che si ha su splinder.
    Occorre registrarsi e seguire le istruzioni per l'importazione.
    Speriamo però sia solo una misura precauzionale.
    Saluti.

  • cecilia2day

    Io francamente dubito che Splinder chiuda: non ne conosco la logistica e la logica, ma l'unico avviso comparso che vagamente lo possa far pensare non parla affatto di chiusura.
    A parte questo, oltre a Iobloggo (che non conosco), non posso non consigliarti WordPress (semplice da utilizzare ma ricco, non dà alcun problema di salvataggio bozze e simili; ed ha parecchi pregi collaterali – ma non mi disperdo su cose come i templati).
    L'unico neo da me riscontrato finora, serio, è la difficoltà (o impossibilità) ad inserire widget in java. Tu non ne hai…

  • ago86

    "Omeostasi" è una parola presente in Neon Genesis Evangelion, insieme al suo opposto "transistasi".

  • ClaudioLXXXI

    #14 maturin

    ma permette anche di salvare date dei post, commenti e tutto quanto?
    (visto che sto incontrando difficoltà anche solo a installare wordpress in locale… )

    comunque, mal che vada, io salvo regolarmente i miei post su word e le pagine del blog con tutti i commenti in html che converto anche in pdf. Insomma i testi li ho tutti.
    Avevo anche pensato di aprire semplicemente un blog su wordpress e copiare uno alla volta i post con relativi commenti… (sono poco più di trecento, non dovrebbe volerci più di qualche settimana)

    #16 cecilia
    non so se splinder chiude, ma certo l’incuria degli amministratori che non smentiscono non lascia presagire nulla di buono per la piattaforma.

    #17 ago86
    non lo ricordavo assolutamente, grazie

  • maturin

    Ehilà!
    Scusa. Vedo solo ora -e con mezzi di fortuna- la tua domanda. La risposta è sì ed ho appena visto che ti stai "trasferendo": ti manca solo il template che puoi importare dall'apposita voce in "iobloggo". Tutto è "quasi" uguale. Ad esempio mancano i link, mannaggia, e poi c'è quell'inutile banda sopra, ma, che dire, non si può avere tutto…
    Buon lavoro e buon proseguimento di Domenica.
    Paolo.

  • ClaudioLXXXI

    Ciao maturin. In realtà era meno difficile di quello che pensavo, e infatti sono trasmigrato su wordpress, però ho appena scoperto che mi consente meno libertà creativa nello scrivere i post

    (per dire, non posso scegliere la dimensione dei caratteri, se non tra cinque o sei opzioni base)

    e questo non mi rende proprio soddisfattissimo.
    Mah, dicono che i limiti accrescano l'inventiva…

    Risponderò ancora agli eventuali commenti qui sopra, e provvederò ad esportarli su wordpress, ma potete già commentare sulla nuova piattaforma

    (c'è ancora un piccolo problema, non mi prende i post da luglio 2011, ma penso che si risolverà a breve)

Ciao. Se vuoi commentare, accomodati. Non c'è bisogno di nome o e-mail, non c'è approvazione preventiva, no censura. Hai il libero arbitrio e io lo rispetto, anche se potresti usarlo male. Ricorda però che la libertà implica la responsabilità. Se sei un troll, ignorerò i tuoi commenti - a meno che tu non faccia un flood. Se pensi che quel che dico è sbagliato, fammelo notare. Attenzione però, perchè chiunque tu sia, se non sei d'accordo con me, proverò a convincerti del contrario. Qui il dialogo non sono belle chiacchiere per scambiarsi "secondo me" e sentirsi più buoni e tolleranti: qui il dialogo serve a cercare, trovare, amare la Verità.

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