Donna, perchè piangi?

Ammiravo profondamente il cardinale Joseph Ratzinger, l’autore della Dominus Iesus; ho ammirato ancor di più il pontefice Benedetto XVI. Non credevo che questi sentimenti sarebbero significativamente cambiati.
Ebbene, oggi…

… lo ammiro ancora di più. Più di prima. Più che mai.

Mi colpiscono tre reazioni diverse alla notizia, tre sentimenti, tre atteggiamenti quasi antropologici: l’esultanza, lo scandalo, la tristezza.
In forme diverse, ne capisco le ragioni, ma non le condivido in alcun modo.

 

Comprensibile la gioia dei nemici della Chiesa, controprova che il Papa ha sempre fatto bene il suo mestiere: per loro (s’illudono) è un pericoloso avversario in meno. Casomai ci sarebbe stato da farsi domande se gli avessero detto, no, non te ne andare. Sono capitato sul sito di Liberazione e ho visto che in homepage hanno titolato “il papa si arrende”. Non ne sono sorpreso.
Illusi, ancora una volta, non capiscono la differenza tra la resa e il sacrificio. Non sanno che i santi, pure quando stanno da qualche parte in clausura zitti a pregare, pure quando muoiono, continuano a combattere il male; forse anche più efficacemente di prima.

 

Comprensibile anche lo scandalo di chi pensa al duro giudizio di Dante sul gran rifiuto, chi fa il paragone con la croce che Giovanni Paolo II portò nei suoi ultimi anni. Ma per favore, non esagerate. Certi stracciamenti di vesti, certe recriminazioni contro il tradimento, il pastore vigliacco che fugge davanti ai lupi, sono decisamente fuori luogo.
Il paragone con Celestino V, o il papa cinematografico di Nanni Moretti, non regge. Quelli hanno lasciato nel pieno delle loro forze, all’inizio della loro missione, per paura confessata. Benedetto XVI ha dato tutto sé stesso in quasi otto anni di lotte contro i lupi, fuori e dentro la Chiesa (soprattutto dentro). Nel suo gesto non vedo la fuga del disertore; vedo invece la saggezza del re stanco, ma libero dalle catene dell’orgoglio e del potere, che per il bene superiore affida il trono a mani ormai più capaci delle sue.
Giovanni Paolo II fece una scelta diversa. Papa fino alla fine, papa sofferente, muto, infermo di salute ma fermo nella fede. Una testimonianza di dignità nella malattia di cui questo mondo, innamorato dell’eugenetica e del mito della vita degna di essere vissuta, immemore delle cause che portarono all’orrore di un secolo fa, aveva estremo bisogno. Fu una scelta santa, ma il prezzo da pagare fu l’amministrazione petrina lasciata de facto a mani che non sempre sapevano o volevano far bene, la barca sbandante con un timoniere troppo debole per correggere gli errori di rotta.
Ecco, io credo la scelta di Benedetto XVI sia dovuta principalmente al fatto che da cardinale vide da vicino questo rovescio della medaglia, i danni che provocò o avrebbe potuto provocare, e che abbia deciso che in questo frangente la Chiesa non può permetterselo di nuovo.
C’è un tempo per ogni cosa; c’è un tempo per un Papa malato e stanco, e un tempo per un Papa forte e vigoroso.
Questi, purtroppo, non sono tempi da Papi stanchi.

 

Comprensibile, più di tutto, la tristezza di chi dice “ci mancherà”.
È vero. Ci mancherà.
Ma, detto brutalmente, prima o poi sarebbe morto comunque; forse dopo anni di malattia, che grazie alla sua saggezza non diventeranno anni di pseudo-governo inflitti a una Chiesa che ha estremo bisogno di veri pastori.
Nessun Papa è eterno; solo lo Spirito Santo lo è. Il miglior commento che abbia letto a questa vicenda? “La Chiesa si rinnova sempre, rinasce sempre. Il futuro è nostro.
E poi, perché dobbiamo piangere chi sarà per sempre vivo?


Io non piango per la fine di Benedetto XVI. Invece lo ringrazio commosso per questi anni che ci ha dato, per il suo coraggio, la sua intelligenza, il suo sacrificio.

Non è tempo di piangere.

È tempo di pregare.

Conclave is coming


59 responses to “Donna, perchè piangi?

  • giudig

    Condivido in pieno la tua attenta analisi! Ha unito la sua fragilità di uomo Pastore a quella dei tanti malati che oggi hanno pregato nella giornata mondiale del malato. Maria lo sostenga con la sua materna attenzione e protezione.

  • francesca

    AMEN! e viva il Papa!

  • Roberto

    Uno dei più bei post che ho letto sull’argomento, grazie

  • Anonimo

    Complimenti per l’analisi e l’equilibrio di questo articolo. Meriteresti di essere pubblicato su un giornale nazionale.
    Grazie

  • shostakovich

    Quante perifrasi imbarazzanti, quanti eccessi lessicali, qui e altrove. “Sacrificio”, neanche Lombardi e Fisichella (visibilmente impacciati da Vespa, in questo momento) arrivano a cotanto pio autoinganno.

    Il grande teologo, il fine intellettuale, il complemento cerebrale al carisma viscerale e ambiguo del suo predecessore (in questo post, il primo tag a lui dedicato nella storia del blog), il papa del ritorno al rigore razionale e alla solidità della Tradizione, il pontefice della sfida alla modernità, proprio lui, si è fatto figura tragica come chi l’ha preceduto, ma in tutt’altro stile. Se Wojtyla ha incarnato – è il caso di dirlo – lo spettacolo della sofferenza fisica, Ratzinger testimonia il drammatico fallimento del SUO modo di intendere la ragione, una ragione tarlata che si pretende forte e che adesso si va sfarinando da sé, perché incapace di interagire con la realtà che intendeva ordinare e trarre fuori dalla crisi tanto predicata. Se della crisi voleva essere medicina, della crisi – propria – si è fatto rappresentazione. Postmodernismo puro.

    Cosa si ricorderà del pontificato di quest’uomo? Gli scandali sessuali ed economici, lo spionaggio interno, le gaffes internazionali, i tweet per interposta persona? E sia, questo è il mondo, la realtà nella sua ordinarietà. E’ il mondo che è malvagio? Macché. Saeclum praevaluit, Deus eum creavit Deusque mundus est. Omnia munda mundis, mundus est mundus. E se il sillogismo è corretto, hic est bibendum.

  • noradlf

    Anche per me la prima reazione è stata una sfumatura di tristezza ma veloce come quelle ombre di nubi che passano. Poi è arrivata, più grande la gratitudine (insieme allo sconcerto per certe reazioni che a me paiono da pagani e non da cattolici).

  • noradlf

    Ah, dimenticavo! In barba a tutte le autorevoli interpretazioni letterarie, io credo che la mia sia la più vera: non era Celestino V, “colui che fece per viltade il gran rifiuto”. Era il giovane ricco.

  • shostakovich

    (insieme allo sconcerto per certe reazioni che a me paiono da pagani e non da cattolici)

    C’è questa che è molto arguta (dal blog Fides et Forma):

    Un’ultima annotazione per snellire il peso angosciante di questa giornata. Mi veniva in mente il Nocchiero della Chiesa che scende dalla barca di Pietro. Ed ecco una voce rimbombare: “Ma cosa fai? Torna a bordo c…!”

  • ClaudioLXXXI

    giudig, l’aiuto di Maria oggi è più importante che mai.
    Rosario tutti i giorni, fino al nuovo pontefice.

    Francesca, sì. Viva il papa. Adesso più di prima.

    Roberto, anonimo, grazie.

    Shostakovich, quel latino finale mi incuriosisce. Confesso l’ignoranza, da dove viene? Se è una citazione non la colgo.

    Noradlf: sì, anche io sono sconcertato da certe reazioni. Il tradimento, l’apocalisse, mò pure la profezia di Malachia!!!
    Quest’interpretazione dantesca non la conoscevo. Ma sei sicura?

  • shostakovich

    E’ solo latino scolastico.

  • ishramit

    Troppa gente che ancora pensa a “la nostra Chiesa”, “la Chiesa di Ratzinger”, “la Chiesa del Papa xy”, “la Chiesa dei cattolici”.
    Penso che non ci sia stato un Papa più chiaro di Benedetto XVI, su questo argomento: questa Chiesa NON è nostra, ma Sua, e se non abbiamo il coraggio di affidarla nelle mani dello Spirito forse non dovremmo avere il coraggio di dirci cristiani.

  • Viviana del Lago

    “Fu una scelta santa, ma il prezzo da pagare fu l’amministrazione petrina lasciata de facto a mani che non sempre sapevano o volevano far bene, la barca sbandante con un timoniere troppo debole per correggere gli errori di rotta.
    Ecco, io credo la scelta di Benedetto XVI sia dovuta principalmente al fatto che da cardinale vide da vicino questo rovescio della medaglia, i danni che provocò o avrebbe potuto provocare, e che abbia deciso che in questo frangente la Chiesa non può permetterselo di nuovo”

    Come te penso che questo sia il punto centrale della questione.

  • Irene

    Grazie Fabio! Condivido quanto hai scritto. Ed ora è tempo di pregare!

  • Anonimo

    Un post che condivido in pieno. Analisi lucida, parole vere.

  • Ilaria Pisa

    commento meraviglioso, applausi. spiace constatare che come al solito i cretini abbondano. per loro non c’è eugenetica

  • Irene

    Ovviamente grazie a Fabio per la segnalazione e grazie Claudio per la condivisione 🙂

  • Bariom

    Condivido, grazie Don Fabio…
    Sul blog “cattolico”… che tristezza che chiunque possa dirsi cattolico senza neppure (evidentemente) conoscerne il significato.
    Ma questa è un’altra storia…

    Preghiamo che al momento della venuta dello Sposo, non si trovino a dire: “Signore, Signore…” per sentitrsi rispondere: “Non vi conosco!”

  • Anonimo

    Bellissimo commento! Grazie.

    Davide

  • Downshifting papale « Seme di salute

    […] notazioni che esprimono anche il mio pensiero, più 'sul pezzo' da Claudio, e […]

  • Maurizio

    Grazi per le bellissime parole che hai postato; infondono coraggio e danno tanta speranza.
    don Maurizio Roma

  • Davide Brancato

    Grazie, il pezzo più lucido e realistico nell’analizzare il FATTO. Guarda caso anche quello più pregno di fede e speranza.
    A presto e piacere di avere scoperto questo blog.
    Davide

  • Anonimo

    “Ecco, io credo la scelta di Benedetto XVI sia dovuta principalmente al fatto che da cardinale vide da vicino questo rovescio della medaglia, i danni che provocò o avrebbe potuto provocare, e che abbia deciso che in questo frangente la Chiesa non può permetterselo di nuovo.”

    Claudio, trovo la tua analisi perfetta. Questo aspetto sottaciuto dai più che si perdono in confronti o dietrologie mette ancora più in evidenza la grandezza di Benedetto XVI, grandezza vera che ci aiuterà a mutare in speranza la nostra tristezza.
    Deo Favente

  • noradlf

    Claudio, l’interpretazione del giovane ricco è solo mia, a quel che ne so. Mi venne in mente quando facevo l’università e mi è sempre parsa più adeguata delle altre (sono sempre stata modesta, anche da giovane).
    Non mi pare di averti ringraziato per questo tuo post, lo faccio ora: GRAZIE. Mi sento una privilegiata ad averti conosciuto.
    Umberta

  • L’abdicazione del santo Padre « Parrocchia di San Benedetto

    […] subitointrecciate intorno ad un gesto che in realtà a me appare molto chiaro, vi invito a leggere questo articolo, che secondo me è il più saggio ed equilibrato che ho letto finora su questo […]

  • swann77

    Sotto una pluralità di punti vista soltanto Benedetto XVI avrebbe potuto compiere un gesto come quello di ieri. A cambiare il punto di vista sono spesso i più saggi, i più rigorosi interpreti del passato e della tradizione. Non ho condiviso molto del Pontificato che a giorni si chiude. Non ho remore a dirlo nonostante mi professi cattolico. La mia, nostra, Madre Chiesa resta anche a fronte di incomprensioni e di deserto spirituale. Benedetto XVI, però, ha sempre avuto il mio più profondo rispetto, nella convinzione di una missione vissuta in piena onestà e nel più assoluto rigore.
    Oggi il gesto di queste dimissioni copre anche il rischio, che abbiamo corso in un recente passato, di una forma di “papolatria” del tutto distante dalla fede cattolica. Il Capo della Chiesa è Cristo. Benedetto ce lo addita nel momento in cui, fiaccato, si fa da parte. Restituisce all’umano ciò che correva il rischio di divinizzarsi. All’umano e non al meschino, all’umano e non al codardo. Vescovo tra i Vescovi, a partire dallo stemma che scelse al momento della elezione al soglio, completa la sua missione facendo luce altrove e costruendo un ponte verso una Chiesa rinnovata. Fu tra i grandi del Concilio e, al di là di ogni sua posizione chiusa in fatto di morale, al Concilio oggi ritorna.

  • Disse allora il Vicario di Cristo

    Sia fatta la mia volontà, non la Tua.

  • Anonimo

    scusa, ma a cosa ti riferisci in particolare quando dici “questo mondo, innamorato dell’eugenetica e del mito della vita degna di essere vissuta, immemore delle cause che portarono all’orrore di un secolo fa”?

  • vincio

    Un Santo. Chapeau San Benedetto XVI!

  • Berlicche

    Forse sarò in una certa maniera blasfemo, o inadatto, ma c’è un frammento di un film famoso che non riesco a togliermi dalla testa.

  • cinas

    USQUE AD MORTEM (O SE SEI STANCO)
    Alla notizia della rinuncia papale, ho pensato a quello che dice il Papa al neo cardinale:
    Ad laudem omnipotentis Dei et Sanctae Sedis ornamentum, accipe galerum rubrum, insigne singularis dignitatis cardinalatus, per quod designatur quod usque ad mortem et sanguinis effusionem inclusive pro exaltatione sanctae fidei, pace et quiete populi christiani, augmento et statu Sacrosanctae Romanae Ecclesiae, te intrepidum exhibere debeas, in nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti” (“A lode di Dio onnipotente e ad ornamento della Santa Sede, ricevi il galero rosso, insigne segno distintivo del cardinalato, per il quale devi essere intrepido e per il quale sei designato anche alla morte per effusione del sangue per l’esaltazione della Santa Fede, per la pace e la quiete del popolo cristiano e per la diffusione e la stabilità della Santa Romana Chiesa. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, amen”).

    Il pezzo che recita, “Ahò, ma sessei stanco te ne poi annà, eh”, non me lo ricordo. Ci sarà in via interpretativa, boh.

  • cinas

    (poi, per carità, affari dei cattolici)

  • ClaudioLXXXI

    Stragulp! Quanti commenti! Vi ringrazio per i complimenti.

    Ishramit, esatto: la nostra Chiesa non è “nostra”.
    Capisco la tristezza perché ci lascia un grande pontefice, ma tutti i pontefici prima o poi ci lasceranno (su questa terra). Ma Colui che li fa e li regge, invece, è con noi fino alla fine del mondo.

    Viviana, sì, è il punto centrale.
    Parlando con amici oggi abbiamo considerato anche un’altra possibilità, e cioè che Benedetto XVI, preoccupato di un futuro conclave in cui la fazione… mmm… modernista non è precisamente la parola adatta a esprimere ciò che penso, ma famo a capisse… possa prevalere, abbia deciso di “anticiparlo” in modo da influire, fosse pure con la sua sola presenza muta, ed evitare che il fumo nel tempio arrivi al suo culmine.
    Personalmente la ritengo una chiave di lettura, non dico impossibile (l’eccezionalità dei tempi potrebbe anche giustificare una simile scelta, e ricordiamo sempre che B16 sa cose che noi non sappiamo), ma quanto meno improbabile perché non mi pare rientrare nelle corde di un personaggio che è sempre stato lontano da ogni protagonismo, da ogni “senza di me non fate niente”.

    Ilaria, purtroppo sì, certi commenti sono deprimenti.
    Poi ripeto, capisco la sorpresa e il frastornamento di chi vede accadere una cosa che mai aveva concepito, ma… keep calm!

    Bariom, a onor del vero il blogger cattolico di cui parlavo ha rimosso quello status che citavo, immagino se ne sia pentito. Non mi piace fare il maestrino dalla penna rossa e perciò lo rimuovo anche io dal mio post.
    È comprensibile la reazione iniziale di “perché che mi hai abbandonato???”, perché il Papa è padre e un padre è tale per sempre, non ci si può dimettere dalla paternità. Ma appunto, l’eterna paternità del Papa è propria del Papa come ministero, non come singolo occupante della carica.
    Il Papa sarà sempre con noi, anche quando avrà cambiato nome.

    Noradlf: adesso mi hai fatto venire la curiosità. Quando ho tempo mi vado a rileggere bene e a mente fredda i versi danteschi.
    L’onore è mio, ma per favore, non farmi arrossire 🙂

    Swann77: bentornato su queste pagine. È chiaro che siamo in disaccordo su diversi argomenti, già molto discussi perciò non serve tornarci su, però su una cosa concordo e cioè che nella Chiesa la venerazione per il Papa non può – non deve – mai sconfinare nella “papolatria”, nel credere che il singolo pontefice sia indispensabile. Come diceva Ishramit, questa non è la Chiesa di tizio o di caio, di GP2 o di B16, di Paolo o di Apollo. È di Cristo.
    La grandezza di Benedetto XVI sta anche nel sapere i propri limiti.
    A tutti i non cattolici che pensano alla Chiesa come a un regime liberticida e a un Papa come dittatore, vorrei chiedere: quale dittatore ha mai ceduto il potere volontariamente, senza esservi costretto da circostanze inesorabili, addirittura prendendo di sorpresa i suoi sottoposti? Quale Napoleone, Stalin, Kim Jong II, inserire nome a piacere, non si è invece abbarbicato al Potere con ogni fibra di sé fino all’ultimo istante possibile?
    Chi parla di papolatria, parla di qualcosa che non è cattolico, che è o una superstizione o una fantasia.

    Anonimo delle 15:53, per maggiori spiegazioni puoi leggere il mio post di qualche giorno fa, per la Giornata della Memoria.

    Berlicche, ma che blasfemo e inadatto, macchè. Ci sta benissimo all’occasione.
    Non puoi vincere, Darth; se mi abbatti, diventerò più potente di quanto tu possa immaginare.

  • ishramit

    Che poi, dopotutto (e scusa se intervengo di nuovo), il problema non è che sia proprio nuovo:

    10Vi esorto pertanto, fratelli, per il nome del Signore nostro Gesù Cristo, a essere tutti unanimi nel parlare, perché non vi siano divisioni tra voi, ma siate in perfetta unione di pensiero e di sentire. 11Infatti a vostro riguardo, fratelli, mi è stato segnalato dai familiari di Cloe che tra voi vi sono discordie. 12Mi riferisco al fatto che ciascuno di voi dice: «Io sono di Paolo, «Io invece sono di Apollo, «Io invece di Cefa, «E io di Cristo.
    13È forse diviso il Cristo? Paolo è stato forse crocifisso per voi? O siete stati battezzati nel nome di Paolo? 17Cristo infatti non mi ha mandato a battezzare, ma ad annunciare il Vangelo, non con sapienza di parola, perché non venga resa vana la croce di Cristo.

  • ClaudioLXXXI

    cinas, ti capisco, è stata la reazione anche di alcuni cattolici, figurati.
    Ma non pensi che possa essere proprio questa, l’effusione che in questo momento gli era richiesta? Tu credi che il Papa non abbia tenuto conto anche della vergogna, delle accuse di chi gli avrebbe detto TRADITORE!!!, delle strumentalizzazioni?
    E’ lo stesso Papa che è andato in Turchia quando qualcuno gli diceva che c’era rischio l’ammazzassero.
    Se lo avessero minacciato “dimettiti o t’ammazziamo”, cosa pensi che avrebbe risposto? Credi davvero che la paura del martirio sia la ragione principale per il suo gesto?
    E che pensi che farà adesso? La bella vita con la pensione d’oro pagata dai contribuenti? Già che ci siamo, parliamo anche di questo (se ne parlerà, oh, aspettate che passi l’emozione del momento, e poi gli “avversari” che adesso lo lodano tireranno fuori anche quest’argomento, vedrete), quanto pensi che possa pesare sull’otto per mille il tenore di vita di uno che si ritira in clausura?

    Vedi, non ti chiedo di credere per fede. Ti chiedo di ragionare.

  • shostakovich

    Chissà cosa penseranno in quel tribunale del Texas – vi ricordate? – del fatto che Ratzinger non gode più dell’immunità per i capi di stato.

  • ClaudioLXXXI

    caro sho, mi fa tenerezza la tua dedizione di attaccabrighe. Sempre a cercare un appiglio per litigare, per far volare parole grosse, per seminare odio… che energie! Altro che Papa, fare il troll sì che deve essere faticoso!

    Si avvertono i lettori che l’utente qui sopra commenta allo scopo di far arrabbiare la gente, si prega di non dargli questo piacere 🙂

  • shostakovich

    E’ un dubbio legittimo, in molti se lo porranno, forse più di quanti si faranno domande sull’ammontare mensile della pensione. Ma capisco il tuo nervosismo, sfogati pure, ti farà bene.

  • Cosa fare « Viviana del Lago

    […] il Papa rinuncia al suo incarico la sapete. Per quanto riguarda quello che ne penso, concordo con ClaudioLXXXI e con don Diego […]

  • Donna, perchè piangi?

    […] deliberoarbitrio.wordpress.com […]

  • vincenzillo

    “lo ringrazio commosso per questi anni che ci ha dato, per il suo coraggio, la sua intelligenza, il suo sacrificio.”

    Mi associo.

  • francescosamani

    Reblogged this on francescosamani.

  • rosenuovomondo

    Io invece sono perplessa, impaurita e assolutamente attonita di fronte a questo gesto. Lo capisco se penso a lui come uomo non lo capisco se penso a lui come Papa. A me personalmente ha fatto molto male.

  • ClaudioLXXXI

    Lo capisco se penso a lui come uomo non lo capisco se penso a lui come Papa.
    Rose, ma il Papa è un uomo. Non è un idolo.
    Un uomo molto importante, e questo Papa è anche molto saggio e molto santo, ma pur sempre un uomo. Nelle vene non gli scorre fuoco, ma sangue come tutti. E invecchia, sanguina, morirà, come tutti.
    Penso che qui ci sia una lezione molto importante, forse la più grande che questo grande Papa ci abbia mai insegnato.

  • cinas

    Claudio, CVD.
    Si scrive fino alla morte, ma si legge fino all’insulto. é come quando un tuo commentatore mi dimostrò come la frase “la Chiesa non esclude la pena di morte ” voleva in realtà dire “la Chiesa esclude la pena di morte”.
    Gesù scrisse “sia il vostro parlare: Sì, si; o no, no:” , ma vabbè voleva aggiungere “salvo interpretazioni teologiche”.

    Che poi, per essere chiaro, a me Ratzinger fa umanamente pena. é solo che vedo anche in questa scelta la non differenza fra la Chiesa e una qualsiasi organizzazione di potere (non necessariamente in senso negativo). Il papa è un uomo, i Cardinali sono uomini e quindi possono sbagliare, ma li ispira lo Spirito Santo che però talvolta sbanda e fa eleggere Giulio II.
    Boh, contenti voi.

  • Federico Fasullo

    Proprio stamattina mentre prendevo il caffè ho letto che il papa ha rinunciato all’infallibilità conferitagli dal dogma. Io non so se avrei il coraggio di rinunciare all’infallibilità (ho persino problemi a scriverla quella parola). È stata una scelta più che coraggiosa.

    A parte gli scherzi. Secondo me qualunque scelta avrebbe fatto sarebbe cascato in piedi, se restava ne avrebbero lodato il coraggio di restare, se abdicava (come ha fatto) ne avrebbero lodato il coraggio di andarsene. Detto questo, il papa che si dimette è un simbolo, piuttosto chiaro che c’è qualcosa di veramente sbagliato a giro e che evidentemente Ratzinger ha pensato che in questi momenti serve una figura che sappia fare il suo lavoro con “vitalità”. Visto che siamo in vena di latino “mala tempora currunt” 😛

    ciao

  • ClaudioLXXXI

    cinas, secondo te il Papa si è dimesso perchè si era scocciato di farsi insultare e non ha retto più?
    Ha letto i tweet dei troll e ci è rimasto troppo male, lacrimuccia, cuscino sulla faccia, cattivi cattivi basta me ne vado?

    Federico, questo Papa “l’infallibilità del dogma” non l’ha mai usata… gli basta avere semplicemente ragione alla vecchia maniera.
    Sì, c’è qualcosa di sbagliato, di molto sbagliato. E io ipotizzo che il suo gesto sia stata l’estrema risorsa, la carta che il nemico non si aspettava, per scongiurare qualcosa di molto pericoloso che sarebbe successo se lui fosse diventato troppo stanco, debole, manovrabile nell’ombra da chi sa chi.

  • cinas

    ma no! mi riferivo al tuo commento. comunque, hai capito la mia posizione.
    usque ad mortem diventa usque ad qualcosaltro, a scelta.

    e come tu ridi per i commenti di altra parte così io rido per chi definisce eroe ratzinger e definiva eroe Giovanni Paolo II per aver compiuto scelte radicalmente opposte.

    l’ipocrisia, l’ipocrisia.

  • 100.000

    l’abdicazione del Papa e’ la conseguenza dei nodi che vengono al pettine

    Ferrara profetico

  • ClaudioLXXXI

    cinas, ma perchè ipocrisia?
    Fare la cosa giusta, se le situazioni sono diverse e le priorità sono diverse, può portare a dover fare cose diverse.
    Se guidando la macchina tu, per seguire la strada e arrivare dove devi andare, prima giri a sinistra e poi giri a destra, sei un ipocrita?

  • shostakovich

    In effetti, Cinas, non si può parlare di ipocrisia. I cattolici pensanti sono smarriti e sconvolti. C’è chi li rassicura, sorvolando su molte cose importanti, e sostiene che, comunque vada, andrà tutto per il meglio. Si tratta di pio desiderio, non di ipocrisia, e va considerato per quello che è: la reazione viscerale innanzi ad un avvenimento sconvolgente. Il lessico è emozionale e iperbolico: Ratzinger l’eroe, Ratzinger il coraggioso, persino Ratzinger l’uomo forte che si sacrifica. Nessuna parola sul fallimento del suo programma pontificale, nessuna parola sul fatto che il famigerato relativismo ha vinto persino sul ruolo del pontefice e, ironia della sorte, per mano di chi il relativismo doveva sradicarlo. Possono dire che è stata una scelta strategica, che è stata una scelta pragmatica, che un papa vecchio e malfermo è peggio che un papa rinunciante. Tutte ragioni tipiche di un buon senso relativista o di opportunismo politico.

    Ma il significato spirituale? Che ne è del pontifex in quanto Cristo in terra, colui che lega e scioglie, getta ponti fra Dio e gli uomini, l’eletto dallo Spirito Santo, inscindibile nel suo essere persona e mandato divino, tutt’uno? Il Papa, Vescovo di Roma e Successore di san Pietro, «è il perpetuo e visibile principio e fondamento dell’unità sia dei Vescovi sia della moltitudine dei fedeli». «Infatti il Romano Pontefice, in virtù del suo ufficio di Vicario di Cristo e di Pastore di tutta la Chiesa, ha sulla Chiesa la potestà piena, suprema e universale, che può sempre esercitare liberamente».

    Facile dire che il papa è solo un uomo, se uno non è proprio cattolico. Ma un cattolico che riduce il pontefice a uomo (unica presenza reale, a questo punto), coi suoi difettucci naturali di anziano, non sta implicitamente affermando la vittoria del corpo sullo spirito? Il papa è destituito di ogni legame col sovraumano, se invecchia si cambia per tempo, come l’amministratore del condominio.

    Vedi, Cinas, riflettere su queste implicazioni è necessario ma richiede una grande forza d’animo, chi non ci riesce si rifugia nelle esternazioni analgesiche e si dimentica, poco cattolicamente, il resto. Non è ipocrisia, è fottuta paura esorcizzata con l’esternazione dell’ottimismo.
    Ma non mancano altri cattolici, più attenti e sensibili, che sono di altro parere. Dice De Mattei, sia pure con troppa cautela:

    Sono sorpreso dal fideismo del mondo cattolico che di fronte a un gesto di portata epocale ha reagito limitandosi a cogliere solo gli aspetti positivi, senza considerare eventuali ricadute negative“.

    Che vuol dire, poi, rinunciare per il bene della Chiesa? In che senso, un papa che, in determinate situazioni, non rinunci al suo mandato sarebbe un male? Quale male può derivarne, poi? La scelta di Ratzinger è comprensibile solo se si ha in mente una Chiesa tutta umana, una comunità affatto diversa dal resto degli uomini, spiritualmente superiore in nulla, un’organizzazione qualunque anche se potente (ma di una potenza tutta terrestre).

    Dio non è più qui.

  • ClaudioLXXXI

    sho, e che ti rispondo a fare?
    Puoi attaccar briga da un’altra parte, io non ti nutro più. Statti bene.

  • shostakovich

    Ma io parlo a Cinas, mica a te. Tu sei troppo scosso, vedi ovunque tentativi di attaccar brighe, tienti tranquillamente da parte, se vuoi. Qui si discute di un evento, così dicono, eclatante e che entrerà nei libri di storia, di cui va vagliato tutto per trattenerne. non dico il valore, ma almeno il significato. Tu, davvero, stai tranquillo e prega che andrà tutto bene, io non ti coinvolgerò.

  • ClaudioLXXXI

    Non vedo “ovunque” tentativi d’attaccar brighe. Con altri discuto tranquillamente, solo tu disturbi apposta.
    Se parli sul blog di qualcuno, lo coinvolgi per definizione. Smettila di fare il bulletto, che vai in casa d’altri e pretendi di fare il comodo tuo. Non dico la morale cattolica, ma nemmeno la netiquette?
    Hai bisogno d’una piccola lezione. Sei bannato per un tempo da definirsi.
    Libertà quando possibile, autorità quando necessario.

  • ornella

    Caro Shostakovich, non so se riuscirai a leggere queste righe (forse sarò bannata anch’io) , ma sappi che hai tutta la mia solidarietà. Condivido le tue opinioni e penso che tu ti sia espresso molto bene, senza offendere nessuno. Ma evidentemente il tanto lodato dialogo funziona solo tra chi la pensa nello stesso modo e non ha mai dubbi. Un abbraccio.

  • Anonimo

    Claudio, non ho mai stimato granche Sh., lo sai bene. Ma il suo commento non ha nulla di offensivo stavolta. E’ un punto di vista che va’ accettato. E aggiungo, purtroppo, poiche’ su molti punti ha ragione, seconde me.

    Poi, confidiamo nel Signore. Ma le domande bisogna porsele.

    Un caro saluto,

    Alessandro

  • ClaudioLXXXI

    No Alessandro, non confondiamo. Non ho bannato Shostakovich per le sue opinioni: sette anni di questo blog testimoniano che qui ciascuno può opinare ciò che crede, qualsiasi cosa creda, e se ne discute liberamente. L’ho bannato per la sua maleducazione.

  • manuel

    difficile trovare persone competenti su questo argomento, ma sembra che voi sappiate di cosa state parlando! Grazie

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