- Storia della letteratura del terrore, di David Punter.
- I.N.R.I., di Michael Moorcock.
- Scorrete lacrime, disse il poliziotto, di Philip K. Dick.
- C’è nessuno?, di Jostein Gaarder.
- Paura degli stranieri, di E. C. Tubb.
- Il teologo e l’economia – L’orizzonte economico di Bernard Lonergan, di Natalino Spaccapelo SJ, Michele Tomasi, Frederick G. Lawrence.
- A Dance with Dragons, di George RR Martin.
- Terra imperiale, di Arthur C. Clarke.
- Lettera a un amico antisionista, di Pierluigi Battista.
- Vennero dal futuro, di AAVV.
- Ritrattazioni, di Carlo Falconi.
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(rubando l’idea da qui)
Storia della letteratura del terrore – il “gotico” dal Settecento a oggi, di David Punter.
Comprato l’anno scorso da una bancarella che vendeva tutto a 3 euro. A volte un po’ troppo nozionistico, e la chiave di lettura onnicomprensivamente psicoanalitica non mi convince mica tanto, ma in definitiva – se si riesce a passare sul gravissimo difetto di deprecare Lovecraft al punto da definire la sua prosa “rozza, ripetitiva, leggibile dietro coercizione” – interessante e utile.
Qualche anno fa avevo letto un mammuth newton compton con i classici romanzi gotici – Il castello di Otranto, Il monaco, L’italiano o Il confessionale dei Penitenti Neri, Melmoth l’uomo errante – e avevo scoperto una cosa che a scuola nessuno mi aveva spiegato, cioè che molti di questi libri erano intrisi di pura propaganda anticattolica (la sadicissima inquisizione, il convento-prigione, il monaco che inevitabilmente si eccita guardando le tette delle sante, etc.). Si trattava di un giudizio fondamentalmente veritiero, ma riduttivo: leggendo questo libro ho scoperto che il gotico inglese ha avuto molte altre sfaccettature.
Da rileggere.
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I.N.R.I., di Michael Moorcock.
Delusione al cubo. Mi aspettavo molto di più da un romanzo con questa copertina (tanto per confermare il proverbio).
In sintesi, il protagonista è un nevrotico religioso (endiadi, ovviamente) che si procura una macchina del tempo e torna indietro per incontrare Cristo; dopo aver scoperto che il Gesù storico era solo uno scimunito deforme figlio di una sgualdrina, comincia a girare per la Palestina e impersona lui stesso il messia – tanto lo sanno tutti che i vangeli sono chiaramente stati scritti secoli dopo i fatti – fino a farsi crocifiggere.
Ma tutto questo impallidisce di fronte al vero peccato del libro, cioè quello di essere mediocre proprio come libro: lo stile è ridondante, le descrizioni sono assenti, non c’è alcun approfondimento psicologico dei personaggi diversi dal protagonista, e pure quest’ultimo alla fine non si capisce affatto perché faccia quello che fa, a parte (chiudere il loop del paradosso temporale e) l’essere nevrotico, che però non è granché come spiegazione.
Insomma, fondamentalmente il libro serve solo a spalare un po’ di escrementi sul cristianesimo e sui fessi che ci credono. Obiettivo editorialmente ineccepibile, ma io rimpiango i miei 5,5 €.
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Scorrete lacrime, disse il poliziotto, di Philip K. Dick.
Molto bello, anche se deve essere il ventesimo o giù dei libri dickiani che alla fin fine si basano tutti sullo stesso plot device. Proseguo comunque nella lettura dell’opera omnia di PKD e ne traggo enormi soddisfazioni.
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C’è nessuno?, di Jostein Gaarder.
Una favoletta. Si legge in fretta, non si sente il bisogno di rileggerla.
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Paura degli stranieri, di E. C. Tubb.
Due racconti di fantascienza, niente di che.
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Il teologo e l’economia – L’orizzonte economico di Bernard Lonergan, di Natalino Spaccapelo SJ, Michele Tomasi, Frederick G. Lawrence.
Si tratta di uno dei tanti libri comprati, grazie all’intermediazione di sissi2002 che non ringrazierò mai abbastanza, ad euro 1 da una favorevolissima svendita bibliotecaria. La prima parte descrive sinteticamente il pensiero di Bernard Lonergan (il teologo preferito di cabasilas e poemen), con particolare riguardo alla sua gnoseologia del M.E.G. – Metodo Empirico Generalizzato; la seconda e la terza parte approfondiscono il suo pensiero macroeconomico (ma approfondiscono sul serio; anzi, molti concetti li ho trovati così tecnici e specialistici da essere ben al di là della mia capacità immediata).
Da rileggere e da studiare.
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A Dance with Dragons, di George RR Martin.
Il quinto libro del ciclo delle Cronache del ghiaccio e del fuoco (cfr apposito post di Berlic). Molto bello (finalmente sappiamo che fine ha fatto quel personaggio, e quello, e anche quell’altro!) ma non eccelso in quanto soffre un po’ la scelta disgraziata di splittare le storylines dei personaggi tra quarto e quinto libro (GRRM, ma come ti è saltato in testa?).
Fondamentalmente Martin ha fatto per il fantasy quel che Herbert aveva fatto per la fantascienza, cioè ha demitizzato: come nell’universo narrativo di Dune non conta granché la tecnologia futuristica, che anzi è pressoché assente, allo stesso modo il fantasy di ASOIAF è pochissimo fantasy: non conta la magia ma i personaggi, le storie, le complicate guerre a tre-quattro-dieci-n fazioni diverse. E il risultato si vede.
Appuntarsi post contro il manicheismo – la divisione tra buoni e cattivi non è una linea netta ma attraversa il cuore di ogni essere umano – portando ad esempio il personaggio di Tyrion.
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Terra imperiale, di Arthur C. Clarke.
Noiosissimo. Dopo le prime pagine la storia diventa veramente piatta, tra risvolti pseudo-gialli e rimpianti d’amore giovanile che non suscitano nessun interesse. In sostanza è solo un panino narrativo da riempire con descrizioni scientifiche, il tutto sullo sfondo della solita tecno-soteriologia clarkiana così ingenua da far quasi sorridere (zero religione + Progresso scientifico + promiscuità sessuale = mondo perfetto tutti felici), che manco i più positivisti degli illuministi settecenteschi.
Niente, Clarke non lo reggo proprio.
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Lettera a un amico antisionista, di Pierluigi Battista.
Premessa: sono un essere spregevole e ripugnante.
Sono un lettore a scrocco: passeggiavo per la libreria, ho visto il libro sullo scaffale, ne ho constatato lo scarso spessore e… beh… mi sono accomodato su una poltroncina e me lo sono letto tutto lì in loco, in un’oretta scarsa, per poi riporlo sullo scaffale e andarmene tranquillamente col portafoglio intatto.
Se Pierluigi Battista passa da queste parti, ha tutto il diritto di incazzarsi.
Detto questo, il libro è molto utile e interessante, vuoi sul piano teorico (relazione tra antisionismo e antisemitismo: il primo non è il secondo, ma tende a diventarlo) vuoi sul piano storico (l’autore ricorda tutta una serie di episodi, la nave Altalena, l’omicidio del piccolo Stefano Gay Tachè, la tortura di Ilan Hamili, etc., che spesso passano in secondo piano nella stampa e nel sentire comune).
Può essere un utile regalo di compleanno: breve com’è, magari il donatario se lo legge davvero.
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Vennero dal futuro, di AAVV.
Il Millemondi Urania di quest’estate. Però stavolta la maggior parte dei racconti mi è sembrata, con poche eccezioni, abbastanza mediocre.
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Ritrattazioni, di Carlo Falconi.
Tuttora in lettura. Un altro dei libri a 1 € comprati grazie a sissi2002 (grazie). È un libro anomalo: l’autore è un personaggio strano, uno spretato del post concilio (ha anche scritto dei libri per la Kaos edizioni contro Pio XII e Paolo VI), insomma un tipo mezzo Kung mezzo Mancuso per intenderci. Sennonché nell’introduzione del libro, che parla fondamentalmente del Concilio Vaticano II e del il casino che ne è seguito (il libro è degli anni ‘70), costui afferma di voler criticare gli “eccessi” progressisti e ritrattare, appunto, certe sue idee espresse pubblicamente.
Per adesso sono alla prima metà. Giudizio compiuto al prossimo post.
3 settembre 2011 at 20:00
Va beh, dai: che Michael Moorcocok non possa piacere è quantomeno scontato, vista la sua palese incapacità di comprendere Tolkien (http://www.revolutionsf.com/article.php?id=953, non farti venire istinti omicidi -come invece è accaduto a me- mentre lo leggi).
Il libro che tratta di Bernard Lonergan invece interessa anche me. dov'è che eventualmente lo si trova, anche in libreria o va ordinato?
Poi, beh… George RR Martin 😀 non appena lo tradurranno in italiano (purtroppo non sono abbastanza bravo con l'inglese da leggerlo in lingua originale) la mia vita sociale subirà una brusca battuta d'arresto .asd.
4 settembre 2011 at 12:27
Natalino Spaccapelo è un nome che promette analisi approfondite, in effetti… eheh 🙂
I tre episodi storici che citi, o meglio che cita Pierluigi Battista, non li ho mai nemmeno sentiti nominare: pecca mia non solo mia, a quanto pare, ma anche del sentire comune che non li avvalora.
Intanto, però, mi hai incuriosito molto – mi devo informare su queste storie…
… interessante soprattutto l'ultimo.
Difficilmente reperibile, immagino.
4 settembre 2011 at 12:32
Ho letto dei libri gotici per un esame tra cui i primi due titoli del tuo mammuth (e anche De Sade) e sn d'accordo con te… Soprattutto riguardo a "Il monaco". Sfortunatamente non mi interessa il genere e nn mi sento di perdere tempo per rivalutarlo :s
Ciao
FFasullo
4 settembre 2011 at 23:11
Guerriero #1: dopo leggo la pagina su Tolkien… Comunque non era così scontato, avrei anche potuto apprezzarlo a livello di narrativa – mi possono piacere anche libri che veicolano una weltanschauung lontana dalle mie corde, es. un Asimov o un Lovecraft – se non fosse stato per i suoi clamorosi difetti proprio a livello di narrativa.
Poi sì, c'è anche il piccolo particolare che emerge una visione del cristianesimo e della religione in genere come a dire "questi sono tutti deficienti".
Per esempio, il protagonista comincia a girare per la Palestina a mo' di predicatore, e fa pure i "miracoli". Ovvero: siccome la maggior parte delle malattie che affliggevano gli ebrei erano di origine isterica, il tizio impone le mani e dice "guarisci" ed ecco che il cieco guarisce (chiaramente un fanatico religioso è abbastanza deficiente da convincersi di essere cieco senza esserlo davvero). Prendete un paio di fatti come questi, fateli lievitare con un po' di passaparola, mettete a cuocere qualche secolo, e poi generazioni dopo qualcuno s'inventa i vangeli ed eccoti il cristianesimo: un prodotto da dementi per dementi, insomma.
Il libro su Lonergan l'ho comprato per interposta persona. Comunque su Amazon e IBS si trova.
Eh, vedo che hai anche cambiato l'avatar… preparati a cose terribili! 😛
Cecilia #2
Il libro di Battista ne cita molti di questi fatti, io ho ricordato i primi che mi sono venuti in mente. La taglia small e il tono non urlato (quel tono che mi rende difficilmente digeribile, che so, Oriana Fallaci) lo rendono ideale per un regalo.
Per il libro di Falconi, qui lo vendono online.
Federico #3
Ah, ma quel libro in certi punti toccava dei vertici di comicità involontaria che lo rendono un vero capolavoro. Per esempio ricordo che a un certo punto il monaco protagonista, mentre prega, si sofferma a guardare ammirato un quadro che raffigura una santa, e la sua attenzione è inevitabilmente attratta dalle "sfere" (cit.) della venerabile… e il suo fervore religioso diventa rapidamente vera e propria eccitazione (fino a sfociare nella masturbazione, o almeno così mi pare suggerisse non esplicitamente il testo). E a fatto compiuto il tizio, disgustato e arrabbiato, esclama "sgualdrina!" all'indirizzo della santa dipinta (chiaramente colpa sua, lo ha indotto in tentazione).
Probabilmente voleva essere uno spot a favore dell'iconoclastia protestante. Oggi fa ridere, ma per i tempi immagino funzionasse benissimo (e infatti l'immaginario collettivo anglosassone su medioevo inquisizione e cose così è in grandissima parte derivante da queste invenzioni).
5 settembre 2011 at 00:21
Ehm.
[Si fa piccina piccina sperando silenziosamente di non passare per una maniaca sessuale con interessi molto strani]
Coff coff.
A onor del vero, duole precisare che la storiella invero assai ridicola del monachello e della santa non è così inverosimile; e comunque, non è inventata. (Esagerata sì, però).
Il Concilio di Trento, fra le altre cose, ha regolamentato l'iconografia di molti Santi, perché fino ad allora erano in voga alcune rappresentazioni iconografiche senz'altro pregne di significato, ma che a quanto pare davano alcuni sgradevoli effetti collaterali in una certa fascia di fedeli. Tipo: era molto frequente far vedere la Madonna a seno nudo, che allattava Gesù Bambino e/o offriva il suo latte salvifico a Santi o dannati, per simboleggiare la loro santità e/o l'intercessione di Maria per le anime dei peccatori. Bellissima simbologia, sennonché il Concilio di Trento l'ha vietata perché era andato a finire che i fedeli non badavano più tanto alla simbologia.
Altrettanto famoso è un caso riportato da Vasari, in cui, in una chiesa fiorentina, si era dovuta togliere una statua di San Sebastiano (aitante giovanotto seminudo che contorce nel martirio il suo bel corpo plastico), perché le pie donne che andavano a Messa venivano inesorabilmente distratte da quella vista.
Quindi mi sento in dovere di spezzare una lancia in favore dell'autore di questo romanzo che non ho mai letto: senz'altro voleva fare uno spot anticattolico, ma verosimilmente s'era documentato prima su serissimi testi di Storia della Chiesa.
Per una volta su diecimila che fanno propaganda anticattolica sfruttando episodi non del tutto inverosimili, diamo almeno l'onore al merito… di leggende nere ce ne son già tante… :-DD
P.S. Lettori di Claudio: non sono una maniaca. Giuro. E' che studio Storia. 'ste cose le ho studiate per un esame universitario. Davvero.
5 settembre 2011 at 09:26
http://incomaemeglio.blogspot.com /2011/09/ coccodrillo-papale.html
stimolante lettura anche questa
5 settembre 2011 at 13:18
Sergej Vasilievič Luk'janenko, ti dice qualcosa?
Io l'ho assaggiato questa estate e l'ho trovato interessante…
Comunque se l'idea l'hai presa da me, devo dire che l'hai anche migliorata parecchio!
5 settembre 2011 at 13:19
Guarda, se posso dire la mia, credo che questa sia una lettura che tu troveresti… interessante.
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=246872&i=1
si tratta di una fanfiction, simile a quelle che scrivi tu sul tuo blog (anche se molto più lunga).
Diciamo che tratta di temi che potresti ritrovare molto interessanti, e credo che per i capitoli che ha scritto e psotato l'autrice sia comunque una storia degna di essere letta.
Aveertenza: sin dal primo capitolo vi troverte in disaccordo su molte cose, (lo so, l'ho fatto apposta…).ò
Mi redno conto di essere un tantino indiscfrerto, considerati i nostri screzi, ma è da un po' che osservo questo post, quindi in uncerto senso credo di conoscerti bene.
dubious3 (non riesco ad iscrivermi, splinder, ti detesto…)
5 settembre 2011 at 14:14
Se una "storia della letteratura", di genere o meno, e parziale o mal fatta, non la leggerei mai. Ma, lo sai, io faccio una fatica *enorme* a leggere (anche oggettivamente, per la mancanza di un ambiente adatto).
"I.N.R.I.: vedo che è del 1969, quindi è comprensibile che sia più o meno sulla falsariga di tante altre cose di fantascienza mainstream che toccano l'argomento religioso, senza peraltro parlare minimamente della sua sostanza, e della fede.
A me delude piuttosto che sia di un personaggio della fama di Moorcock (ho dovuto controllare se fosse davvero l'autore del famoso Elric).
Dick, lo sai, non è che mi dica molto, anche se anni fa ho preso quasi tutti i romanzi che in qualche modo toccano l'argomento religioso. A me pare molto ben fatto il saggio su di lui scritto da Caronia, che si accosta a Dick da una prospettiva atea, però assai seria ed onesta. Un gran bel saggio, mi pare un ottimo punto di partenza per accostarsi a Dick in rapporto alla fede.
Io lo comperai, ma è scaricabile gratuitamente dall'editore, qui: http://www.google.it/url?sa=t&source=web&cd=3&ved=0CCkQFjAC&url=http%3A%2F%2Fwww.agenziax.it%2FimgProdotti%2F4D.pdf&rct=j&q=Caronia%20Dick&ei=_LxkTt6cHofZsgbKquS2Cg&usg=AFQjCNFlEBQ6-UugLbqJzOdyh7p_IJPSGw
E.C. Tubb: non mi piacque tanto, ma se lo trovi, mi piacerebbe avere un tuo parere su "La corsa del manichino", un suo romanzo con spunti curiosi. Vedi qui:
http://www.mondourania.com/urania/u621-640/urania640.htm
Il libro di Carlo Falconi invece mi incuriosisce, per il semplice fatto che in quella collana della Rusconi sono usciti testi interessantissimi, molti fuori catalogo da anni, come "Religiosi e preti contro Dio" di Louis Bouyer, "Il crepuscolo dello scientismo" di G. Sermonti, "Indagine sulle idee contemporanee" di J.-M. Domenach e "La scienza oscurantista" di Jean Josipovici. Naturalmente li ho letti solo in minima parte, ma te li segnalo perché tu potresti trarne qualcosa di buono.
5 settembre 2011 at 18:32
Eh, vedo che hai anche cambiato l'avatar… preparati a cose terribili! 😛 –> … *depressione*
5 settembre 2011 at 21:55
Lucyette #5
Ehi, un momento: un conto è dire che certi quadri o statue, particolarmente appariscenti e che evidenziano quelle caratteristiche, possono generare nei fedeli impulsi non proprio mistici; un altro è far passare il messaggio che qualunque immagine umana spinge inevitabilmente la gente a eccitarsi come mandrilli in calore!
(quando mi ricapita il libro sottomano copio il punto esatto)
Nihil #7
So che ha scritto I Guardiani della Notte, prima o poi voglio leggere quei libri…
piccic #9
L'enciclopedia dickiana ce l'avevo già in ebook, grazie… la leggerò quando avrò finito di leggere tutto il leggibile di PKD (tra un annetto a occhio e croce).
Il libro di Tubb che citi non lo conoscevo affatto: sembra interessante. Se dici che vale, lo compro (4,5 € su Delos store).
6 settembre 2011 at 12:23
Concordo sulla Fallaci: per quanto la apprezzi, non posso fingere che non sia (inutilmente, erroneamente) aggressiva.
Purtroppo in molti la citano come modello riempiendosi la bocca di accuse contro l'aggressività… degli altri.
6 settembre 2011 at 21:00
#12 Claudio:
A me pare che quasi tutto dipenda da come si raffigura un fenomeno, chiamiamolo pure genericamente "di eccitazione". Intendo come raffigurazione interna.
Stà lì tutta la differenza, che so, tra Tobia e Sara ei cittadini di Sodoma e Gomorra.
A questo proposito credo sia quasi sempre inevitabile fraintendersi – almeno ad un certo livello–, parlando di queste cose, poichè il demonio si fa spazio agevolmente nella immaginazione dipingendo a tinte turpi.
L'immaginazione, non a caso, è definita da Francesco di Sales tra tutte le facoltà, "la pazza di casa".
Su Tubb: il romanzo, da quel che ricordo, è interessante proprio per un’operazione speculativa che compie su questo argomento del legame immaginazione-concupiscenza, in quanto ne "La corsa del manichino" il tema di "ossessione del sesso" presente in molta fantascienza "libertaria" degli anni 1950-60, a mo' di "elemento liberatorio" (decisamente fastidioso in romanzi come "B.E.S.T.I.A." o "Il terrore dalla sesta luna", se vuoi il mio parere, perché – appunto – inserito a forza) è del tutto riconsiderato, trasferendo il morboso su ciò che nel futuro della narrazione, è proibito a livello governativo, ovvero qualsiasi forma di violenza. Questo fa molto riflettere sul valore interiore delle immagini in termini di inganno, e anche in termini di rapporto affettuoso e filiale con Dio, e con la bontà delle sue opere, se vogliamo estendere la sottigliezza del demonio, come lui ben fa quando deve ottenere l'opposto.
Se trovo il libro te lo mando io, non stare a comperarlo.
P.S. Ho tirato fuori Bouyer, che vorrei leggere. Mi è sempre sembrato un testo fondamentale, ma mi pare anche il tipo di libro capace di entusiasmarti all'inverosimile… 😛
6 settembre 2011 at 21:05
P.S.: Claudio e Cecilia: avete letto l'intervento che fece Magdi Allam in appendice (direi) a "Vincere la paura", scrivendo una lettera aperta ad Oriana Fallaci per evidenziare quello che valorizzava del suo modo di porsi, e per criticare quello che riteneva negativo? Quello è interessante.
Comunque io ritengo che anche Messori dovrebbe darsi una piccola registrata. Problema anche di altri autori "cattolici". Una ripassatina all'elogio della Carità di san Paolo non guasterebbe.
E qui non intendo "Carità" alla leggera, come fanno tanti credenti superficiali che la identificano con semplice gentilezza formale, aiuto materiale o filantropia.
6 settembre 2011 at 21:16
@ piccic: Io non l'ho letta, ma recupero subito, grazie.
Non so se il testo della lettera pubblicato su Panorama sia integrale, ci dirai casomai tu.
6 settembre 2011 at 21:18
p.s.: non so perché accidenti cliccando sul link mi esce di sfondo alla lettera il leone della Euronics: la pagina d'archivio che ho aperto io è normale! Vabbeh O.o
6 settembre 2011 at 21:56
Ciao Cecilia,
credo sia un estratto, vedo che ci sono anche dei puntini di sospensione. Comunque "Vincere la paura" in biblioteca lo trovi tranquillamente. Credo sia stato il suo libro più venduto.
Vedo che Magdi è già rimasto molto deluso dal Parlamento Europeo. Speriamo bene…
7 settembre 2011 at 07:36
ciao, amici,qualcuno di voi sa niente di un certo GENE WOLFE ? Voci dicono che sia lo scrittore di fantasy- fantascienza migliore in circolazione.
Altre voci addirittura uno dei più grandi scrittori contemporanei tout court.
Ciliegina: è un convertito al cattolicesimo
7 settembre 2011 at 21:45
@ cecilia: l'aggressività, la vis polemica, non è necessariamente un male e può anche avere un suo perchè (scuotere un pubblico "addormentato" di fronte a pericoli poco percepiti).
Diventa però sempre deteriore, controproducente, quando si accompagna a una certa superficialità di toni, quel fare di tutto l'erba un fascio, emettere giudizi trancianti, colorire i toni più di quanto lo siano in realtà. Per esempio, ricordo quando la Fallaci scriveva (non ricordo se in quell'articolo fiume poi diventato libro, o se nel libro successivo) che "oggi la Sinistra, la Destra e la Chiesa cospirano per consegnare l'Europa in mano all'Islam e farla diventare Eurabia".
Bum.
Sparate simili, molto viscerali e poco lucide, di cattiva retorica, tolgono credibilità a qualunque discorso.
@piccic: Bouyer? E chi è?
Ma con tutti questi libri che mi mandi, permettimi almeno di rimborsarti le spese di spedizione 🙂
Non ho letto la lettera di Allam linkata da cecilia, però vedo che risale a prima della conversione. L'Allam odierno mi pare molto più netto e "a muso duro" sulla componente intrinsecamente violenta della religione islamica.
La "registrata", magari, qualche volta dovrei darmela anch'io… 😉
anonimo #18: conosco di nome, ma non ho mai letto niente.
8 settembre 2011 at 10:33
diocaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
8 settembre 2011 at 18:39
Sì, è proprio a questo che mi riferisco.
9 settembre 2011 at 16:20
consiglio Chaim Potok: "il mio nome è Asher Lev"!!!
11 settembre 2011 at 13:37
A dir la verità, tanto per precisare, non è che Magdi Allam mi sia piaciuto granché: anzi, mi convince poco sia da convertito che in precedenza.
12 settembre 2011 at 09:52
Sono a Dieta: ieri ero in campagna a leggere (sutra buddhisti) quando lo sguardo mi è caduto su di un fico maturo sull' albero di fronte..
Non so come sia, ma quel fico ha cominciato a provocarmi, si nascondeva a mezzo, fingendo pudicizia dietro una foglia vicina, salvo poi, complice una lieve brezza, mostrarsi e scomparire ripetutamente, certamente mi parlava, o più precisamente parlava alla mia bocca ed al mio stomaco, e spasimava per essere mangiato, ad un certo punto giurerei che si è messo a fare la danza del ventre!
Non ho resistito, ha ceduto alla tentazione, lo ho mangiato!
Mara nada
13 settembre 2011 at 09:25
ha ragione Piccic, quella di Rusconi è una vera miniera d'oro…
Bouyer è ottimo
questa la lista di libri disponibili da ibs
http://www.ibs.it/libri/bouyer+louis/libri+di+louis+bouyer.html
architettura e liturgia è un piccolo capolavoro, che vescovi e architetti di chiese, ovviamente, non hanno mai letto…
un libro introvabile, polemico ma azzeccatissimo, sui difetti del cattolicesimo prima e dopo il Concilio è "Cattolicesimo in decomposizione"…
lycopodium
13 settembre 2011 at 09:34
interessante presentazione del pensiero liturgico di Bouyer:
Fai clic per accedere a tesi%20silvestre.pdf
lycopodium
15 settembre 2011 at 11:11
e del suo pensiero demonologico:
Fai clic per accedere a 24335.pdf
lycopodium
15 settembre 2011 at 12:33
Lycopodium: l'ultimo testo che hai linkato è disponibile anche in italiano?
15 settembre 2011 at 22:41
@Claudio e Cecilia:
Avete ragione su Magdi (Cecilia in parte), nel senso che trovo eccessivamente irrigidito il suo modo di approcciare il problema del (potenziale) terrorismo.
Al contrario di Cecilia però, avendolo incontrato di persona quando ancora non sapevo manco chi fosse (non guardo mai la TV e prima non leggevo quasi mai giornali), e avendo letto "Io amo l'Italia" mi sono davvero convinto della sua sincerità.
Ma naturalmente, ciascuno può sbagliare, e sappiamo noi immaginare la pressione (ora) di essere un parlamentare europeo e di vivere sempre scortato sotto la minaccia dei terroristi?
Tanta gente ha visto come una cosa superficiale o calcolata la conversione, ma in realtà Magdi aveva già un atteggiamento talmente cristiano da farmi pensare che mancasse solo quello.
Non a caso, poco prima della sorpresa di vederlo battezzato gli avevo inviato un CD di "Voglio svegliare l'aurora" del Gen Rosso, operazione a supporto del dialogo interreligioso in Terra Santa, basato sul libro dei salmi.
@lycopodium: Wow, grazie mille per quei link. Devo guardarli.
Io son molto ignorante, ma ho iniziato a leggere "Religiosi e preti contro Dio" (successivo a "Cattolicesimo in decomposizione") ed è un testo straordinariamente "pesante". Ecco come dare alla parola "polemico" un significato del tutto positivo. E sembra scritto per gli anni a venire; più attuale ogni giorno che passa.
15 settembre 2011 at 23:28
#25 Lycopodium: grazie, ma purtroppo non conosco lo spagnolo…
piccic, ti metterò a disposizione il libro di Falconi (che ho quasi finito)
16 settembre 2011 at 17:43
@Claudio: grazie, io non sono ancora riuscito a cercarti "La corsa del manichino", appena riesco ti so dire.
In compenso ho preso "Guerra al grande nulla" di Blish ("A case of conscience", 1960), uno dei pochi testi di fantascienza mainstream USA "chiave" che approccia il tema religioso, e sono rimasto assai sorpreso, perché avevo letto che era "ancora legato ad una concezione avventurosa".
Per certi versi è ingenuo, probabilmente, per certi altri è "contorto", l'idea di fondo mi pare stupida perché mescola immanente e trascendente (un po' come Lewis nella trilogia di Ransom, con la differenza che qui tutto è condotto come "gioco di specchi" intellettuale). E alla fine mi pare che la fede sia, come sempre nella fantascienza USA giunta a "maturità", trattata intellettualmente senza che ci sia davvero.
16 settembre 2011 at 17:46
Errata corrige: Dovevo scrivere "uno dei pochi testi chiave… etc … che ancora mi mancavano". Insieme a "Davy l'eretico", ma questo direi di averlo preso ma non letto.
"Davy l'eretico" era divenuto una sorta di "bibbia" per una parte di controcultura giovanile USA negli anni 1960-70.
Fine della divagazione.
@Lycopodium: Eh, anche io non conosco nè francese e spagnolo, ma mi tengo gli ebook. Due tesi su Bouyer, mica male… 🙂
21 settembre 2011 at 17:20
"Davy l'eretico" è molto bello, anche se molto di vista corta in alcuni giudizi. Mi aveva colpito un episodio di un prete che rischiava l avita per salvare dei malati, e il protagonista diceva "ma comunque quello in cui crede, nonostante questo, è sbagliato". Pangborn era uno scrittore decisamente in gamba.
Moorcock è un esempio di talento buttato via. Mi aveva impressionato sapere che aveva scritto un ciclo di fantasy in cinque giorni..salvo leggerlo e accorgersi che è pieno di "buchi". Sopravvalutato.
Quel libro di Clarke è il più palloso (mi si passi il termine) che di lui abbia letto. Forse solo "Preludio allo spazio" si avvicina. Però mi ha fatto conoscere i pentomini, e per questo lo ringrazio (quanto tempo perso lì!). Di lui sono affezionato a "Le fontane del Paradiso", che la dice lunga sul suo sentimento antireligioso.
xLucyette: nel museo di Monreale c'è una tela spettacolare di quel tipo. Metri 3×2, la Madonna centra da un paio di metri con un getto di latte un santo inginocchiato…
21 settembre 2011 at 21:36
Guerra al grande nulla? Questo l'ho già sentito da qualche parte. Il titolo promette bene.
Berlic, il problema di Clarke mi pare che sia affetto da forte "salgarismo".
Dicesi salgarismo (ricordo che ne parlava Eco nelle postille al nome della rosa) quando Sandokan fugge nella giungla, inciampa in una radice di baobab, ed ecco che Salgari sospende la narrazione e ci appioppa due pagine di lezione di botanica sul baobab, dopodichè riprende l'azione come se nulla fosse.
Clarke mi pare faccia la stessa cosa con le sue descrizioni scientifiche: soporifere.
21 settembre 2011 at 23:22
#33, Berlic: "Le fontane del Paradiso"
Bel titolo, e il contenuto? Tocca davvero il tema della fede? Immagino di no, come sempre.
#34, Claudio: Solo per te, prometto che lo riprenderò in mano a mente fredda e lo finirò. Mi ha dato un certo disagio. Non il libro in sè, ma direi… come io approcciavo la lettura. In certo qual modo Blish ha fatto centro, se a dispetto di tutte le ingenuità "scientifiche" ti fa sentire quanto possa essere sottile la tentazione, che si insinua nella presunzione di voler capire…
Come sempre, sono saltato alla fine, poi ne ho letti dei pezzi. E mi son detto: "diabolico", serve una bella lezione di umiltà, con applicazioni ripetute.
Ci ho ritrovato gli scrupoli di Lewis sullo scrivere, ma – come romanzo "avventuroso/di carattere interiore" – mi pare funzioni molto meglio di "Lontano dal pianeta silenzioso", scritto veramente bene. Ed è del 1960.
21 settembre 2011 at 23:27
Dimenticavo: Claudio, ti ho tirato fuori "La corsa del manichino". A cinque anni di distanza sembra un po' "stupidello", ma te lo mando volentieri. Già che ci sono, magari ti allego "l'Undicesimo comandamento" di Del Rey, hanno qualcosa in comune.